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mercoledì 22 marzo 2017

Cosa resta della "Primavera araba"? Sala-incontri di Rifondazione Comunista - Brescia

Una immagine di Piazza Tahir durante la "Primavera egiziana"


Giovedì 23 marzo, nella “Casa della Sinistra”, in via Eritrea (di fronte a Bresciaoggi), alle ore 20,30, ci sarà un incontro con Abdelmajid Daoudagh, segretario della sezione italiana del Partito Socialista Unificato del Marocco, con Essia Imjed, attivista della sinistra tunisina e con Maryan Ismail, una compagna somala, rifugiata politica in Italia.

L’incontro verterà sulla situazione attuale dei sommovimenti iniziati in Tunisia oltre 6 anni, che si sono estesi a molti paesi della regione araba, prima di entrare in una fase di riflusso, ed è promosso dalla sezione italiana del Partito Socialista Unificato del Marocco, con la collaborazione di Rifondazione Comunista e e di Sinistra Anticapitalista.


Riteniamo utile proporre un confronto tra la situazione attuale e ciò che la Sinistra Antagonista Bresciana pensava a caldo il 22 agosto del 2011, mediante la messa a disposizione di due pareri contrapposti espressi durante il dibattito sulle "primavere arabe" organizzato in tale data dalla Radio Onda D'Urto.

L'intera registrazione di quel dibattito è stata disponibile per anni sul sito della associazione Ctv telestreet, autrice del servizio, ma attualmente l'archivio relativo all'anno 2011 e precedenti non risulta più accessibile, in quanto, seguendo il loro percorso internet (www.ctv.bs.it) si giunge ad una pagina che riporta la scritta:

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Fortunosamente la registrazione è disponibile nella sua versione integrale, divisa in due parti:
Parte prima: gli interventi dei relatori all'indirizzo:
https://youtu.be/HsKFEfBNTDA
Parte seconda all'indirizzo:
https://youtu.be/2_WfVh31Un0
Pur essendo molto disturbato per il rumore di fondo prodotto dalla festa in corso, complessivamente l'audio presenta una discreta fruibilità, per cui si raccomanda la visione integrale di entrambe le parti, per rammemorare gli umori degli attivisti bresciani sei anni fa. Operazione del resto necessaria, se davvero si vuol raffrontare le attese di quei giorni con gli esiti odierni.
Qui sotto, invece si offre un estratto costituito da due interventi pronunciati in quella serata, che si collocano sugli estremi opposti nella interpretazione degli eventi internazionali che si stavano dispiegando davanti agli occhi dei partecipanti.
Buona visione
https://youtu.be/7uBrbDMbFrw

A cura della redazione del blog

mercoledì 15 marzo 2017

Carmine resistente verso il 25 aprile

carmine
resistente
Un percorso a tappe verso il 25 aprile nel quartiere del
Carmine di Brescia, lungo le strade della solidarietà,
dell'antifascismo e della cultura | edizione III |


Coordinamento a cura
di:
Anpi Brescia
Sezione "Caduti di
Piazza Rovetta"
Aderiscono:
Associazione
"Il Mosaico";
Circolo Prc
"Dall'Angelo Ghetti"
Circolo Radio
onda d'urto
Collettivo Pirati
GASP Centro Storico
Rete Antifascista
Brescia


venerdì 3 marzo 2017

Disagio adolescenziale - Convegno a Brescia sabato 11 marzo ore 9-13

Nel 2015, otto minori su cento hanno avuto
almeno un contatto con le strutture territoriali
di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza
(NPIA), con un aumento annuo di richieste
pari a circa 7-8%: un trend costante,
che negli ultimi 5 anni ha portato ad un aumento
dell’utenza del 40-45%. In particolare si è registrato
un aumento massiccio dei disturbi psichiatrici
in adolescenza (in costante aumento: +
21 % degli accessi in pronto soccorso, + 28% dei
ricoveri in un anno) ed un generale importante
aumento del disagio sociale.
La realtà delle/dei giovani e delle le loro famiglie
mostra la necessità di una “presa in carico”
e di progetti individualizzati, ci richiede un
rinnovato impegno e strategie efficaci. Chiediamo
che vengano rapidamente risolte
dai decisori sanitari le gravi carenze di
organico, di spazi e di risorse.
Sappiamo però che il problema della salute mentale
dei giovani è a monte, in un modello di società
e di educazione da cambiare. Per questo
abbiamo coinvolto diverse competenze e professionalità
perché insieme si ripensi un modello
che favorisca la prevenzione, dopo aver intercettato
la sofferenza I giovani non devono essere
l’anello debole. Possono essere la forza del
cambiamento che auspichiamo!