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lunedì 16 febbraio 2015

La prefetta di Brescia scivolerà sulla buccia di banana?

Riprendiamo dal "Fatto quotidiano":
Il prefetto di BresciaNarcisa Brassesco Pace, è indagato per abuso d’ufficio. La Procura di Brescia ha chiesto il rinvio a giudizio dell’alto funzionario e di altri dipendenti dell’ufficio del governo e l’udienza preliminare, in cui il gup deciderà sulla richiesta del pm, è stata fissata il prossimo 12 marzo. Fonti qualificate interne alla Procura di Brescia riferiscono che le indagini sarebbero nate da un’inchiesta condotta in Veneto sulla criminalità organizzata – anche per traffici di droga – in cui uno dei soggetti intercettati si sarebbe messo in contatto con il prefetto Brassesco Pace, chiedendo consigli su come far annullare una contravvenzione. Il ricorso contro la multa sarebbe stato presentato alla Prefettura di Brescia dalla persona sottoposta a intercettazioni da parte della Procura di Verona, o dai suoi famigliari, e la Prefettura avrebbe archiviato la pratica. 
Naturalmente tutti hanno diritto alla presunzione di innocenza, anche se in molti hanno già segnalato le stranezze della gestione del suo mandato da parte della Prefetta, compresi noi, ma comprese anche varie altre forze politiche bresciane, arrivando a varie riprese a chiederne le dimissioni.
Tra coloro che in questa circostanza rinnovano con forza questa richiesta c'è il documentato appello di cross-point, che qui riproduciamo:
LE DIMISSIONI DELLA PREFETTA E LA RIAPERTURA DELLE PRATICHE RESPINTE SONO ATTI DOVUTI L'ABBIAMO DETTO E RIPETUTO PIÙ VOLTE IN QUESTI ANNI:
LA PREFETTURA DI BRESCIA USA LA BUROCRAZIA PER DISCRIMINARE I/LE MIGRANTI, PER RIGETTARLI NELLA CLANDESTINITÀ E NEL LAVORO NERO.
I dati sulle domande accolte della sanatoria 2012 lo dimostrano senza possibilità di smentita. Unico caso in Italia dove i rigetti superano iI 70%. Ma per la Prefetta di Brescia è andato tutto bene, la legge è stata applicata rispettando i principi della "legalità".
Non importa se in questi anni abbiamo assistito ad ogni tipo di discriminazione nei confronti dei/delle migranti con la negazione anche dei diritti più elementari. A partire, quanto meno, dalla lotta della gru (per non parlare della mala-gestione degli uffici SUI che perdura da quasi un decennio) in cui davanti a una situazione insostenibile per migliaia di migranti le risposte sono state la completa chiusura davanti alle richieste di uscire dalla clandestinità, le espulsioni ingiustificate (tant'è che tutti si sono poi visti riconoscere la possibilità di ritornare), le denunce e le cariche della polizia.
Una "legalità" a senso unico, usata come corpo contundente contro i/le migranti. Non così è stato, ad esempio, nei confronti delle iniziative razziste della Lega Nord, o quando ha tappezzato una scuola con i suoi simboli. Quando allo Sportello Unico per l'Immigrazione veniva, ogni giorno, calpestata la dignità dei/delle migranti lasciati senza informazioni per anni, in balia di una gestione arrogante e lesiva dei diritti degli utenti all'accesso e alla conoscenza dello stato delle singole pratiche. Quando davanti a una condizione drammatica di migliaia di migranti si sono fatte scandalose conferenze stampa per dire che tutto andava bene, riproponendo un'interpretazione vessatoria delle norme sull'immigrazione.
Ma, a quanto pare dalle notizie di questi giorni, l'ostentata tutela della "legalità" da parte della Prefetta sembra svanire di fonte ad " amici e conoscenti". Ora che perfino il Capo del Dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione del Ministero dell'Interno, Mario Morcone, solleva dubbi e perplessità sulla gestione della Prefettura di Brescia, nessuno può più far finta di nulla.
LE DIMISSIONI DELLA PREFETTA E LA RIAPERTURA DI TUTTE LE PRATICHE RESPINTE, ADOTTANDO I CRITERI DI GIUDIZIO USATI IN TUTTE LE ALTRE CITTÀ ITALIANE, SONO SOLO DEGLI ATTI DOVUTI. ALTRIMENTI NON C'È CHE UNA SOLA PAROLA PER DEFINIRE CIÒ CHE È SUCCESSO A BRESCIA: RAZZISMO ISTITUZIONALE.
ASSOCIAZIONE PROGETTO CROSS-POINT
Incroci meticci, precari, clandestini cross-point numerica.org
Brescia. 13 febbraio 2015