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giovedì 29 maggio 2014

28 maggio 2014 - un tranquillo quarantennale della strage di Piazza Loggia - ma c'entra anche l'Ucraina?

Una celebrazione del quarantennale della strage che è trascorso tranquillo, senza le tensioni che hanno segnato alcune passate edizioni, in particolare quella del 2012, quando, sotto la solita regia dell'immancabile vicequestore "vicarico", all'imbocco di Piazza della Loggia gli studenti finirono manganellati, con seguito di varie decine di denunce contro i manifestanti.
Quest'anno, anche grazie ad un intelligente percorso preparatorio ad iniziativa del coordinamento di tutte le realtà antagoniste e di movimento bresciane, tutti hanno potuto manifestare il loro punto di vista, anche di opposizione radicale alla direzione presa dalle istituzioni, le quali, appoggiandosi alla foglia di fico della "Casa della memoria", e del suo presidente, vogliono pervicacemente arrivare ad una impossibile "memoria condivisa", dove, come nella notte hegeliana, tutte le vacche sono nere. Noi invece continuiamo a ritenere che fascisti e comunisti non sono la stessa cosa, che sia un crimine culturale accomunare vittime e carnefici, morti fascisti e morti antifascisti. Noi crediamo che la distinzione, anche nella ricostruzione storica, sia un dovere etico-politico.

Quest'anno però c'è stata una novità. Il PDCI, ha deciso di portare alla attenzione politica la continuità storica, l'attualizzazione del senso costante delle iniziative stragiste di mano fascista, promuovendo un presidio simbolico presso la colonna infame ancora sbrecciata a perenne ricordo della bomba, e presso la stele che ricorda i caduti. Il presidio ha avuto come filo conduttore lo slogan "Da Piazza della Loggia a Odessa - mano e regia sempre la stessa", slogan esplicitato dal titolo "Presidio con l'Ucraina antifascista".

L'iniziativa richiede una premessa. Per chi si informa solo sui mass-media italiani, è difficile mettere a fuoco i fatti ai quali fa riferimento il presidio del PDCI. Può bastare questo passo tratto da  http://www.huffingtonpost.it/:
Il 2 maggio scorso a Odessa, a seguito di violenti scontri tra autonomisti/secessionisti e sostenitori del governo auto-proclamatosi di Kiev, un gruppo di manifestanti filo-russi disarmati si è rifugiato nel Palazzo dei Sindacati. Una folla composta da ultrà calcistici ed estremisti di destra, sostenitori del governo auto-proclamatosi, ha circondato il palazzo e l'ha incendiato con un fitto lancio di bombe molotov.
Trentotto persone, intrappolate all'interno, sono rimaste uccise: arse vive, soffocate dal fumo o schiantate al suolo nel disperato tentativo di sfuggire alle fiamme lanciandosi dalla finestra (secondo testimoni oculari, i sopravvissuti alla caduta sarebbero stati linciati dagli assaltanti filo-occidentali).
Questi i fatti come sono immediatamente emersi, al di là di ogni ragionevole dubbio, grazie a video incontrovertibili che mostrano gli ultrà filo-occidentali assaltare e incendiare il palazzo (vedi ad esempio qui). Eppure, per quasi un giorno intero la stampa italiana è stata incredibilmente vaga nel raccontare l'evento.

Crediamo che, dal punto di vista materiale, le parole d'ordine usate dal PDCI indichino una verità incontestabile: a Brescia nel 1974 e ad Odessa nel 2014 la regia è indubitabilmente americana, e gli europei, in particolare la Germania, che credevano di avere il controllo dei giochi, sono costretti ad inseguire le rocambolesche gesta degli USA; mentre la mano è la solita accozzaglia fascista presa dove capita, ed opportunamente istruita. Tuttavia l'accostamento, pur utile, rischia di confondere un po' le acque, parificando due situazioni globali profondamente diverse:
nel 1974, a Brescia, si trattava di dare un colpo importante, se non decisivo, per fermare un percorso generalizzato di lotte sociali e politiche che, se lasciate alla loro dinamica, avrebbero potuto portare perfino alla fuoriuscito dell'Italia dal campo dei fedelissimi dell'alleanza atlantica, in un mondo bipolare, nel quale proprio l'Italia giocava un ruolo strategico militare, politico, culturale di primo piano, per ragioni oggettive, geo-politiche (se è lecito pronunciare questa parola, notoriamente bandita dai custodi della ortodossia dei rivoluzionari senza alcuna rivoluzione);
nel 2014 in Ucraina si assiste, di base, all'ennesima "rivoluzione colorata" - colorata di sangue, stavolta - cioè ad una delle tappe con cui l'imperialismo americano si è progressivamente espanso, frantumando ogni anfratto che, sotto qualsiasi forma, non obbediva direttamente al potere onnipervasivo della finanza.
Chiaramente non è la stessa situazione, per cui i rischi di slittamenti, di sovrapposizioni improprie, di scatenamenti di pulsioni anacronistiche, ma congenite, tra antistalinisti patologici e stalinisti confusi sono all'ordine del giorno.
Tuttavia è del tutto chiaro, per chi ha occhi per vedere, chi, in Ucraina, ha scatenato l'attacco, e chi sta giocando di rimessa le sua carte. A rigore si tratta di due imperialismi. Ma chiamarsi fuori, in certi casi non serve a nulla. Ed i membri del partito trasversale noto come "Il trombettiere della NATO" è sempre all'erta, pronto a scattare dall'estrema destra all'estrema sinistra, passando attraverso tutto lo schieramento dei mass-media.
Per cui ben venga l'iniziativa del PDCI, che almeno indica con chiarezza quale è il nemico principale, nell'individuare il quale tutti dovremmo essere d'accordo, da queste parti. Ma non si sa mai.


martedì 27 maggio 2014

Al centro sociale 28 maggio festa antimperialista - Rovato via Europa 54

Dal 29 maggio al 1 giugno il Centro sociale 28 Maggio di Rovato organizza una quattro giorni anti-imperialista. Il programma è denso di argomenti e di appuntamenti: dal sindacato di classe al nuovo trattato transatlantico che trasferisce tutti i poteri alle multinazionali, col solido retroterra militare della NATO, al destino dell'euro, alla repressione dei popoli che resistono.
Di seguito il programma completo:
FESTA
ANTICAPITALISTA

"CHIAMIAMO COMUNISMO IL MOVIMENTO REALE CHE ABOLISCE LO STATO Dl COSE PRESENTE"

GIOVEDI' 29 MAGGIO ore: 21:00

SINDACATO DI CLASSE E LOTTA ANTICAPITALISTA

Con GIORGIO CREMASCHI e un rappresentante dei CLASH
CITY WORKERS, introduce PINO GIAMPIETRO dei COBAS

VENERDÌ 30 MAGGIO ore: 21:00
IMPERIALISMI. UN CASO ECLATANTE = IL TTIP

Con ALBERTO ZORATTI di Fairwatch — campagna stop TTIP e
GIULIO PALERMO economista, introduce LUIGINO BELTRAMI

A seguire musica con DJ RESISTENZA

SABATO 31 MAGGIO ore: 21:00

E SE USCISSIMO DALL'EURO? SCENARI

Con ANDREA RICCI economista, introduce DINO GRECO
ex direttore di Liberazione

A seguire musica con LEONARDO ROCCHETTI: canzoni per
seminare

DOMENICA 1 GIUGNO ore 13:00
LA REPRESSIONE. Un POPOLO IN LOTTA: I MAPUCHE

PRANZO INTERZIONALISTA
A seguire testimonianze, filmati e fotografie della compagna
ANTONELLA di ritorno dai territori cileni in resistenza
(WALLMAPU)
Per finire musica con DJ ANTICAPITALIST


domenica 11 maggio 2014

Brescia - 10 maggio 2014 - manifestazione contro il biocidio

Come deciso dalla assemblea del 14 marzo si è tenuta a Brescia la manifestazione contro il biocidio.
Qui sotto il momento conclusivo della manifestazione con l'arrivo in piazza Loggia.

martedì 6 maggio 2014

L’AUSTERITY STA DISTRUGGENDO L’ EUROPA - INCONTRO CON DINO GRECO - A BRESCIA



"Prima le persone”


COME E PERCHE’ L’AUSTERITY STA DISTRUGGENDO L’ EUROPA”

Il 25 maggio un appuntamento elettorale importante ci aspetta, i media non danno spazio alle “voci fuori dal coro”, si occupano solo di chi già si compra tutti gli spazi ma c’è chi vuole capire
per questo
 
NE PARLIAMO CON
Dino Greco

lunedì 12 maggio 2014 - Ore 20.45
Federazione PRC – Via Cassala
 
L’incontro è aperto a tutte/i