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giovedì 27 marzo 2014

30 marzo con Giuliana Sgrena per Tsipras - all'arci di Brecia via Risorgimento


Domenica 30 Marzo
Ore 19.00
Casa del Popolo
via Risorgimento Brescia
INCONTRO DIBATTITO CON la CANDIDATA
GIULIANA SGRENA
collaboratrice de "IL MANIFESTO"

In vista delle elezioni europee proponiamo un incontro con una candidata particolarmente significativa per la qualificazione della Lista Tsipras come lista espressione delle lotte popolari contro la politica di sprechi e di attacco alle condizioni di vita che caratterizzano le scelte europee, qualificazione che trova una puntuale indicazione nella presentazione di Alexis Tsipras come candidato alla presidenza della Commissione Europea. Alexis Tsipras infatti è il leader di Syriza, il partito di sinistra greco che raccoglie più di ogni altro la fiducia del suo popolo, perché si è ribellato alle ricette della troica; ricette che hanno sprofondato la Grecia nella povertà e nel disastro sociale. Per caratterizzare la  candidata bastano queste brevi note biografiche:

GIULIANA SGRENA
Protagonista della battaglia contro gli euromissili nei comitati per la pace, è dagli inizi degli anni Ottanta impegnata nel movimento pacifista. Inviata del quotidiano “il manifesto”, ha seguito l’evolversi di numerosi conflitti nel Nord Africa. Ha collaborato con Rai News e con la radio della Svizzera italiana ottenendo numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero. Più volte inviata in zone di guerra, nel 2005 viene rapita a Baghdad e tenuta per un mese in ostaggio da un gruppo che sostiene di combattere contro l’occupazione americana. In Fuoco amico, pubblicato nello stesso anno, raccoglie le sue riflessioni sulla guerra in Iraq e sul tragico incidente in cui è coinvolta lungo la strada per l’aeroporto di Baghdad, quando i colpi sparati da un soldato statunitense feriscono lei a una spalla e uccidono Nicola Calipari, il funzionario del Sismi che si è prodigato per la sua liberazione. Continua a viaggiare, a scrivere e a dedicarsi alla vita politica. Candidata nelle elezioni europee del 2009, ottenendo 30.000 preferenze, è oggi membro della presidenza nazionale di SEL.

Pianeta Viola
In collaborazione con
Comitato l’Altra Europa Con Tsipras di Brescia

mercoledì 26 marzo 2014

La truffa continua della sanità lombarda - ESAMI DEL SANGUE IN DANNO AI MALATI


 Sotto accusa la super-multinazionale Abbott. La denuncia della segreteria regionale di Rifondazione Comunista

Il FATTO
All’Ospedale di Crema 3.400 cittadini che, nell’arco di un anno, erano stati sottoposti ad un esame di laboratorio per misurare la concentrazione di “Paratormone”, ormone secreto dalle paratiroidi, responsabile della mobilizzazione del Calcio dalle ossa e quindi dell’aumento del Calcio circolante, sono stati richiamati per ripetere il test, perché rilevatosi errato in quanto forniva una sovrastima dei livelli ematici di questo ormone.
Diagnosi fasulle di iper-paratiroidismo, che può essere di tipo primario, consistente in un eccesso nella secrezione di questo ormone. In questo caso esso può indicare la presenza di adenomi (tumori benigni) e, anche se raramente, tumori maligni. L' iper-paratiroidismo di tipo secondario può invece indicare frequentemente alterazioni della funzione renale.
I Kit per l’analisi del sangue utilizzati, prodotti dalla multinazionale Abbott e forniti dalla Fora spa di Parma, sono stati utilizzati, per quanto è dato a sapere, in ben 18 strutture: ospedali, case di cura, laboratori pubblici e privati (Ospedale di Crema, Ospedali Civili di Brescia, ASL Valcamonica, Casa di Cura Igea, Casa di Cura Ambrosiana, Diagnostica San Raffaele, LAB di Lodi, Humanitas Mirasole, A.O Fatebenefratelli, ASP Golgi Redaelli, A.O Valtellina e Valchiavenna, LAM S.Ambrogio di Mortara, MAD analisi di Voghera, Laboratorio San Giorgio di Landriano, Bioanalisi di Lissone, Analisi Mediche Alfa di Meda, Italia Hospital di Gravedona, Ospedale Valduce).
Leggi tutto

martedì 25 marzo 2014

Bam-ao Bam-ao Bam-ao Bam-ao - Roma 27-03-2014

O-bam-a, proprio quello del quale dicono che ogni settimana si siede alla Casa Bianca con i suoi consulenti delle 26 agenzie di viaggio per l'aldilà americane (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_servizi_segreti#Stati_Uniti_d.27America) per scegliere "ad nutum" quali nemici dell'America far fuori nella settimana successiva - almeno così scrivevano insistentemente "altri americani" nei mesi scorsi - , sarà a Roma per incontrare di persona "il giovane che corre". La federazione PRC di Roma ha preparato il seguente benvenuto:


lunedì 24 marzo 2014

Lo stipendio dei managers - l'ultima trovata del "giovane che corre"

Renzi, nella sua corsa a costruirsi un sostegno popolare-populista indipendente, esplicitato nello slogan "mi interessano le famiglie", è partito all'attacco di un altro punto dolente della sensibilità popolare italiana: lo stipendio dei manager pubblici. Mauro Moretti, onnipotente "padrone" delle ferrovie, ha prontamente replicato che i manager, e lui per primo, sarebbero pronti ad andarsene, se gli toccano lo stipendio. La cosa più strana è il sostegno che Renzi continua a raccogliere da parte di tutti i mass-media e, sostanzialmente, da tutte le parti politiche. Clamoroso lo smodato appoggio alla cacciata di Moretti da parte di uno dei maggiori capitalisti italiani, Diego Della Valle. Sarà un comunista Della Valle, o le proposte shock di Renzi sono perfettamente funzionali ad un "razionalizzazione" del sistema capitalista, cioè ad un rafforzamento della capacità del sistema di garantire un profitto adeguato ai padroni? E tutto il "battage" (leggi "casino") che Renzi mette in piedi, non serve per caso ad occultare la vera posta in palio, cioè la "riforma" elettorale e costituzionale, volta a preparare una vera e propria obsolescenza della demaocrazia, a vantaggio, appunto, dei padroni?
Ben diverse la motivazioni ed il fondamento dell'invito ad andarsene che a Moretti rivolgono le vittime del rogo ferroviario di Viareggio del 29 giugno , nel comunicato che qui riproduciamo:

L’Amministratore delegato delle ferrovie, cav. Mauro Moretti, ha dichiarato che se viene ‘ritoccato’ il suo stipendio (873.000 €, quello che percepisce solo dalle ferrovie), se ne va. Si è, come suo solito, messo alla testa di quei manager pagati centinaia e centinaia di migliaia di € con la ‘singolarità’ che, quando si trovano di fronte a “spiacevoli episodi” (definita così, dal Moretti, la strage ferroviaria di Viareggio) non hanno più alcuna responsabilità.
Il coraggio non è proprio il loro forte … senza dimenticare la loro incoscienza, amoralità e disumanità.
In queste ore, molti sono rimasti sbigottiti e increduli dalla ‘rivendicazione’ di Moretti, ma nessuno ha ricordato che Moretti, tanto coccolato dai poteri forti, è rinviato a giudizio per la strage del 29 giugno ‘09.
A 24 ore dall’immane tragedia, quando ancora il fuoco “bruciava” la vita di 32 persone, si permise di affermare che nessuna responsabilità era di ferrovie, che non c'entravano niente con un treno esploso in casa loro, sulle loro infrastrutture, sui loro binari!
Alle 13.15 del 30 giugno ‘09, di fronte all’assile marcio, disse ad un suo collaboratore: “D’ora in avanti, dobbiamo controllare tutto quanto viene dall’estero”. Come dire, fino ad oggi ce ne siamo fregati.
Insolita ed arrogante fu la sua “sicurezza” (non certo quella ferroviaria) nell’anticipare gli esiti di un’inchiesta che va avanti da anni e che lo vede tra i massimi imputati con accuse pesantissime. Tra l’altro, con l’inizio del processo (13 novembre 2013), i capi d’accusa nei suoi confronti sono stati appesantiti.
Il suo avvocato, sig. D’Apote, viene a dire che il suo cliente non si occupa di treni e binari?! E di cosa si occupa allora, di biciclette o di balocchi? Inoltre, in aula questo stesso avvocato ha tuonato che: - non chiederà il rito abbreviato, - vuole il processo subito (per poi far di tutto per rallentare l’iter), - lo vuole vincere a Lucca.
Con le pesanti accuse a Moretti, questa eccessiva e tracotante ‘sicurezza’ fa pensare male e a pensar male troppo spesso ci si azzecca. Che il cav. Moretti riceva protezione sconfinata è assodato. Nominato cavaliere e rinominato Ad delle ferrovie ad un anno dalla strage, ancora rinominato Ad il 9 agosto 2013 (20 giorni dopo il rinvio a giudizio). Senza dimenticare le esternazioni provocatorie, offensive e ricattatorie, nei confronti delle Vittime, dei familiari e di ferrovieri.
E dulcis in fundo, il governo precedente ha rinunciato a costituirsi parte civile nel processo. Più subalterni di così!? Questi atti inauditi rappresentano un’assoluzione per Moretti, ancor prima della sentenza del Tribunale!
Un amministratore delegato rinviato a giudizio per la morte di 32 vite umane non può e non deve rimanere al suo posto, è un’offesa per tutti. Moretti deve essere immediatamente dimesso per la politica di abbandono sulla sicurezza, per le 32 Vittime di Viareggio, per i 43 lavoratori morti sui binari in questi anni, per la devastazione del trasporto pubblico e pendolare.
Questo Moretti, dovunque vada è: inutile, costoso e dannoso.
Auspichiamo coraggio e responsabilità da parte di chi può e deve rimuoverlo dal suo incarico.
Non è mai troppo tardi … ma adesso la misura della nostra pazienza è colma.
la presidente dell’Associazione dei familiari
delle Vittime di Viareggio
Daniela Rombi

venerdì 21 marzo 2014

La prossima settimana andiamo in Ucraina - Il 28 marzo Franco Fracassi al Centro Sociale 28 maggio

Partiamo con una dichiarazione un po' vecchiotta dei vertici politici di Rifondazione Comunista. Forse non il massimo, ma meglio che niente:
UCRAINA – FERRERO e AMATO(PRC): "SI LAVORI PER LA TREGUA, NON PER LA GUERRA. L’UNIONE EUROPEA LA SMETTA DI FOMENTARE LA GUERRA CIVILE FINALIZZATA A SMEMBRARE L’UCRAINA".
Paolo Ferrero, segretario nazionale e Fabio Amato, responsabile esteri di Rifondazione Comunista hanno dichiarato:

“Lo spettro della guerra civile sta tornando in Europa. Il drammatico susseguirsi degli eventi ucraini è il risultato del braccio di ferro che è stato messo in atto sul futuro della collocazione internazionale dell’Ucraina, di cui portano grande e grave responsabilità l’Unione Europea e gli Usa che non hanno esitato in queste settimane ad alimentare il clima di scontro, invece di favorire le condizioni per soluzioni politiche del conflitto apertosi dopo la revoca dell’accordo di associazione. L’Unione Europea, gli Usa e la Nato, mirano ad estendere la loro influenza alle porte della Russia e con questo comportamento stanno  creando le condizioni per la guerra civile, col rischio di avere una nuova Siria in Europa. La strada da seguire è stata suggerita da tempo dai comunisti ucraini - in queste ore vittime di inaccettabili intimidazioni e attacchi da parte dei neofascisti, e a cui esprimiamo la nostra solidarietà - ovvero quella di un referendum popolare che desse la possibilità al popolo ucraino di decidere sul proprio destino e sul futuro rapporto fra Ucraina e UE, assieme ad una riforma elettorale proporzionale che consentisse nuove elezioni. Questa proposta di pace è stata purtroppo ignorata dal governo come dall’opposizione ma rappresenta l’unica via d’uscita possibile per evitare ulteriori bagni di sangue e lo smembramento di un paese, le cui conseguenze sarebbero imprevedibili. Il PRC è impegnato, insieme alle forze del partito della Sinistra Europea, in questa direzione.”
 Con un improvviso risveglio, la prossima settimana nell'ambito della sinistra e del movimento, ci saranno due iniziative. La prima in ordine di svolgimento, si terrà con il tuttologo Antonio Moscato martedì 25 marzo, alle ore 20,30, presso il Caffè Letterario Primo piano, in via C. Beccaria con il titolo DOVE VA L'UCRAINA? Svoboda e "Pravy Sektor": nazionalismo antirusso e antisemitismo nell'Ucraina di oggi - Dopo aver sentito per anni da quella tendenza politica, peraltro sempre più sfrangiata, suonare la tromba dell'interventismo e dell'irrilevanza del neofascismo, speriamo che il titolo indichi una resipiscenza - ma non si sa mai quale sia il piatto che esce da quella cucina.

Della seconda, che si terrà al 28 maggio di Rovato venerdì il 28 marzo, riproduciamo  qui il volantino di convocazione:

Come nostro contributo alla preparazione della discussione proponiamo un articolo dell'Osservatorio internazionale per i diritti. Si sa che il web pullula di troll, con i quali dobbiamo fare quotidianamente i conti - Assange e Snowden insegnano -, ma questo sito sembra "autentico":
Come piccola anticipazione inseriamo una cartina che rappresenta la diffusione reale del russo come seconda lingua in Ucraina (o forse dei semplici sostenitori del diritto del russo ad esistere come seconda lingua - occorre una consulenza in inglese)


giovedì 20 marzo 2014

Tra spending review e jobs act - dio stramaledica l'inglese e chi lo usa per truffare

Spending review, Fantozzi e Ferrero: ci vuole lo sciopero generale

di Roberta Fantozzi e Paolo Ferrero – Le anticipazioni sulla spending review di Renzi annunciano uno scenario di tipo greco. Gli effetti di queste misure saranno di avvitare ulteriormente l’economia in una spirale recessiva e di distruggere quel che resta dei diritti sociali.  85.000 esuberi ulteriori nella pubblica amministrazione e il blocco del turn-over sono una ricetta inaccettabile che comprometterà definitivamente i servizi pubblici. Perché Cottarelli e Renzi non dicono che il sistema pubblico in Italia è già ampiamente sottodimensionato rispetto ai principali paesi europei? Nel 2010, prima degli ultimi tagli, l’Italia aveva 5,9 dipendenti pubblici ogni 100 abitanti contro gli 8,5 della Francia e i 9,2 della Gran Bretagna. Perché non dicono che il blocco del turn-over ha fatto sì che l’età media della pubblica amministrazione in Italia sia tra le più alte d’Europa? E come si fa a tagliare altri 5,5 miliardi ai trasporto pubblico o altri 3,1 miliardi alla sanità senza distruggere il diritto alla mobilità e alla salute, già compromesso dalle lunghissime liste d’attesa e dai ticket? Come si fa a tagliare gli assegni d’accompagnamento accanendosi sui veri invalidi, o a peggiorare ulteriormente la condizione delle donne inasprendo ancora la controriforma delle pensioni?
Invece non si colpiscono i privilegi veri: le  pensioni più alte non saranno toccate, per il veto di Renzi. La spending review e le politiche di austerità vanno respinta al mittente perché aggravano la crisi economica e producono l’imbarbarimento della società. Ci vuole lo sciopero generale.


Intanto anche nella CGIL qualcuno si oppone:

mercoledì 19 marzo 2014

Il comune solidale - Una analisi e una proposta per le prossime elezioni comunali 2014 e non solo

Una base teorica per costruire il comune solidale a partire dalla analisi della situazione economico-politica globale. Lavoro prodotto dai compagni di Rifondazione Comunista di Lodi.
Per scaricare il documento batti qui.
Questo documento fa parte di una serie di documenti dedicati alle prossime elezioni amministrative. Per consultare la pagina dedicata a questi documenti batti qui.
Qui sotto la prima e l'ultima pagina del documento elaborato dai compagni di Lodi.


http://rifondazionebrescia.it/elezioni/comunali/2014/freccia-municipio-solidale.html


http://rifondazionebrescia.it/elezioni/comunali/2014/freccia-municipio-solidale.html

Schema di programma per le elezioni amministrative elaborate dal dipartimento enti locali del prc regionale

Per scarica l'intero documento in formato pdf clicca qui





domenica 16 marzo 2014

Dalla assemblea promossa dalla RAB alla "Casa delle Associazioni" proposta una manifestazione regionale per il 10 maggio

Pubblichiamo qui sotto il "report" della Assemblea pubblica promossa dalla "Rete Antinocività Bresciana" tenuta il 14/03/2014 alla "Casa delle associazioni", dalla quale è uscita la proposta di una manifestazione regionale da indire il 10 maggio, nella quale coinvolgere tutte le realtà e le persone con lo slogan “Una sola grande opera: casa, salute, reddito e dignità per tutti/e”.
Aderiamo convintamente a questa iniziativa e condividiamo l'impianto programmatico ed operativo espresso da questo documento.
Assembla pubblica Rete Antinocività Bresciana del 14/03/2014 presso Casa delle Associazioni (San Polo)
Durante l’assemblea pubblica di venerdì sera è stata espressa come prima questione l’esigenza di provare a cambiare la grave situazione che stiamo vivendo a Brescia e provincia, soprattutto per quanto riguarda la condizione sociale ed ambientale.
E’ stato proposto, a tale riguardo, di costruire insieme una grossa iniziativa di piazza per il prossimo 10 maggio 2014, per reclamare i nostri diritti e denunciare la pericolosa situazione ambientale e sociale che la nostra città sta vivendo. Manifestazione questa che si intende costruire in questi mesi con un lavoro unificato e condiviso dalle varie associazioni promuovendo un percorso di sensibilizzazione della cittadinanza in prospettiva di tale data. La denuncia delle criticità non si ferma alla nostra città, vorremmo che la partecipazione fosse estesa anche alla provincia, alla regione e a tutti quei cittadini che credono nella necessità di un cambiamento e vogliono unirsi alla nostra lotta.
Si è ribadita più volte l’importanza di arrivare a questa data attraverso la sensibilizzazione ed informazione dei concittadini, verso una maggiore presa di coscienza della reale situazione in cui ci troviamo: le bonifiche ambientali non vengono fatte, gli investimenti di denaro pubblico vanno verso grandi opere ed eventi inutili, a discapito spesso di una vita dignitosa per tutti, ma soprattutto siamo di fronte ad una vera e propria situazione di emergenza per la nostra salute e per l’ambiente in cui viviamo.
Abbiamo quindi ragionato sul tema del “biocidio”, concetto utile a descrivere tutte le problematiche che ci troviamo ad affrontare, e utile ad unificare le diverse criticità. Con questo termine si può riflettere simultaneamente sul consumo di terra che vediamo ogni giorno sperperato per le grandi opere, all’abuso edilizio con centinaia di case costruite che rimangono vuote (quando ci sono persone che non hanno un posto in cui vivere per la pesante crisi economica e lavorativa che la società sta affrontando), ai giri di soldi, speculazioni e mafie che ruotano intorno a bonifiche e risanamento ambientale, per giungere alla drammatica realtà che vede a serio rischio la salute dei bresciani e delle generazioni future (si pensi al PCB, al cromo esavalente nell’acqua pubblica ecc).
Come modello da cui partire è stata citata la manifestazione del 17 marzo 2012, organizzata dalla Rete Antinocività Bresciana. Si è però pensato di fare un passo in avanti per il 10 maggio di quest’anno e di coinvolgere non solo i comitati ambientalisti, ma tutte le realtà e le persone che condividono lo slogan “Una sola grande opera: casa, salute, reddito e dignità per tutti/e”.
La nostra proposta, nel concreto, è quella di articolare la giornata in piazze tematiche che partano da obbiettivi specifici diversi, per poi entrare in relazione tra di loro con una manifestazione comune.
Durante la serata si è espressa, inoltre, la necessità di dare maggiore rilevanza ad alcune problematiche specifiche che hanno un peso molto forte sulla nostra città, come per esempio il caso Caffaro.
È emerso, in più, il bisogno che siano in primis i comitati, gruppi e i singoli a portare già nel loro piccolo, in base alle proprie necessità e competenze, l’attenzione verso le specifiche problematiche di cui si occupano più direttamente, per aumentare così il livello di informazione e consapevolezza dei nostri concittadini. Questo servirà ad aumentare la consapevolezza delle problematiche e, si spera, possa smuovere le coscienze e portare in piazza un maggior numero di persone. L’obbiettivo quindi è quello di cercare di costruire una nuova rete più capillare ed efficiente di informazione.
Un ulteriore punto che è stato sollevato, è quello di ribadire la nostra contrarietà alla costruzione del TAV, non solo nel nostro territorio ma in tutto il Paese, considerando che il 2014 è l’anno in cui apriranno i cantieri dell’alta velocità a Brescia città. Questo è fondamentale anche per ribadire più in generale come la costruzione di “grandi opere”, inutili, sottragga soldi alle bonifiche ambientali, alla sanità, all’istruzione, ecc. e di come sia sbagliato il modello di sviluppo che queste opere portano con se.
Tra gli obbiettivi che ci si è prefissati c’è innanzi tutto quello di denunciare la figura del direttore generale dell’ASL di Brescia, il dottor Scarcella, in particolar modo viste le dichiarazioni recentemente rilasciate alla stampa di voler denunciare gli ambientalisti che a suo parere fanno “terrorismo psicologico” sui cittadini, creando inutili allarmismi sulla popolazione.
Altro obbiettivo fondamentale emerso, è che ci sia trasparenza sui dati delle analisi ambientali che vengono fatte, che siano accessibili a tutti, in modo che i cittadini vengano seriamente e realmente informati rispetto alla situazione in cui si troviamo. Situazione che purtroppo viene continuamente sottovalutata dal momento che, gli stessi organi statali preposti, seguitano a nascondere la realtà ed a ostacolare e screditare per partito preso il lavoro dei comitati.
Per raggiungere questo obbiettivo potrebbe quindi essere necessario richiedere nuovamente lo stato di emergenza ambientale a Brescia, già proposta anni fa, e mai preso in considerazione dalle amministrazioni passate.
Come già accennato prima la nostra idea sarebbe una manifestazione regionale a Brescia, in quanto la nostra città è un vero e proprio fulcro di problematiche ambientali e sociali. Questo inoltre ci permetterà di poter denunciare non solamente le criticità bresciane, ma più globalmente gli sprechi a cui gli italiani sono esposti, EXPO a Milano in primis.
Tra le proposte emerse c’è anche quella di uscire dalla logica e dal modello dei “commissari straordinari”, come si è fatto ancora una volta per il Caso Caffaro, per il quale è stato indicato il il dottor Sesana. Riteniamo che spesso per risolvere le criticità locali vengono scelti personaggi senza mettere al primo posto la valutazione della capacità e della preparazione, e che spesso sono coinvolti in interessi e logiche di potere.
Teniamo ben presente che a Brescia non è garantita la salute a chi vi abita: c’è un’aspettativa di vita minore rispetto ad altre città italiane, ed è in aumento la percentuale di alcuni tipi di patologie correlate all’inquinamento ambientale.
In tutto questo discorso è necessario prendere in considerazione anche i lavoratori, considerando come in passato il lavoro a Brescia sia stato messo al di sopra di tutto, prima della salute personale e della salute della collettività. Se in passato si era disposti ad accettare rischi per soddisfare però i propri bisogni primari, ora che il lavoro non è più in grado di garantire nemmeno questi bisogni è inaccettabile dover scendere a compromessi. Bisogna tutelare quindi anche questa categoria di persone, affinché non si accettino più ruoli che mettono seriamente a rischio la salute del singolo e della collettività, offrendo loro un’alternativa. Solamente spezzando questa catena primaria si può sperare di cambiare l’intero sistema che, ora più che mai, si dimostra errato e pericoloso.
La situazione che ci troviamo ad affrontare è quella di persone che perdono la casa, che non riescono ad “arrivare alla fine del mese”, a pagare le bollette, il mutuo della casa, le spese sanitarie.
Le proposte che costruiremo insieme non dovranno quindi solo essere condivisibili, ma in particolar modo reali e fattibili e rispondere a effettive esigenze. Questo lo potremo realizzare soprattutto capendo anche chi sono gli interlocutori a cui ci dobbiamo rivolgere, siano essi i nostri concittadini o le amministrazioni.
Andrà sicuramente anche fatta chiarezza sul ruolo che deve avere A2A nel nostro territorio, e più in generale il ruolo che deve avere il pubblico e le società pubbliche, spesso confuse con gli interessi dei privati e le logiche politiche ed economiche.
Da tutte queste riflessioni è nata l’esigenza di estendere l’invito anche a tutte le persone che vengono quotidianamente coinvolte e toccate dalle conseguenze di questo modello di sviluppo errato, come lavoratori, i medici, le associazioni di genitori o associazioni di parenti ammalati.
Le piazze tematiche che abbiamo individuato durante la serata potrebbero essere:
- casa e reddito
- ambiente e rifiuti
- grandi opere
Trasversalmente a questi tre temi c’è la salute e il welfare, che coinvolgono tutti.
Si è pensato quindi di dividere il lavoro convogliando le diverse realtà, comitati o cittadini in una di queste piazze tematiche in cui verranno portati avanti degli obbiettivi comuni in previsione del 10 maggio, ma dove ogni problematica potrà trovare il respiro di cui necessita autonomamente.
Queste piazze tematiche si organizzeranno per portare avanti dei gruppi di lavoro che prepareranno eventi, organizzeranno la giornata del 10, e prepareranno il materiale informativo e i documenti con le diverse richieste che verranno consegnate agli organi preposti.
E’ necessario pretendere come nostro diritto quello di vivere in un ambiente sano che tuteli la nostra salute. Questa manifestazione potrà quindi essere anche l’occasione per far vedere che Brescia è una città viva, che i bresciani non accettano tutto passivamente. Riteniamo che questa manifestazione sia il primo modo per pretendere che le nostre richieste vengano ascoltate.
Se è vero, infatti, quello che ci dicono le amministrazioni, ossia che non ci sono i soldi per bonifiche, per gli studi medici e scientifici, per la messa in sicurezza dei siti pericolosi, ecc. perché allora questi soldi esistono per grandi opere ed eventi che fanno da vetrina all’operato delle amministrazioni?
Un esempio concreto potrebbero essere i 38 milioni di euro, di cui 2 milioni solo per la vigilanza, che sono stati stanziati unicamente per un piccolo cantiere, quello di via Roncadelle a Brescia , sulla tratta TAV Treviglio- Brescia. Una cifra esorbitante e vergognosa.
Questa manifestazione, e quello che ci auspichiamo ne seguirà, dovrebbe essere uno stimolo per mettersi tutti in gioco in prima persona, per smettere di accontentarsi delle molteplici promesse delle amministrazioni, fatte per creare contento, e periodicamente mai rispettate e portate a termine.
Ricordiamoci, inoltre, che i piccoli risultati che siamo riusciti negli anni ad ottenere, sono stati riscattati anche con gesti forti. Ricordiamo ad esempio il coraggio delle mamme della Scuola elementare Deledda di Chiesanuova, che hanno occupato la loro scuola e l’assessorato all’ambiente, per riuscire ad essere ascoltate dall’amministrazione per la questione del PCB e dell’inquinamento dell’acqua data ai bambini, riuscendo in questo modo ad ottenere piccole vittorie.
Napoli, Val Susa, Niscemi ce l’hanno dimostrato: se siamo in tanti, se facciamo rete e uniamo le forze, pur non smettendo, però, ognuno di portare avanti le proprie lotte, si possono ottenere risultati.
Invitiamo quindi chiunque sia intenzionato a costruire con noi questa giornata a partecipare alla costruzione di questa iniziativa.
Chiediamo quindi la massima diffusione di questo documento da parte di tutti.
Periodicamente verrà aggiornata anche la lista delle adesioni e verranno comunicate le date dei prossimi incontri.
Il documento originale è sottoscritto dalla
Rete Antinocività Bresciana
Le prime adesioni sono:
Associazione Diritti per Tutti
C.s. 28 Maggio
C.s. Magazzino 47
Comitato Provinciale Contro gli Sfratti Brescia
Coordinamento SOS SCUOLA Brescia
Kollettivo Studenti in Lotta
Radio Onda D’urto
Rete Antinocività Bresciana (No Tav Brescia, Comitato per l’ambiente Brescia Sud, Associazione la
Collina dei Castagni – Volontariato per l’ambiente, Comitato spontaneo No Centrali a Biomasse a
Rodengo Saiano)
 La federazione di Brescia del Partito della Rifondazione Comunista aderisce alla manifestazione.

domenica 9 marzo 2014

Intervento di Marsilio Gatti all’assemblea antifascista dl 5 marzo 2014 per Rifondazione Comunista

*
Gatti Marsilio, accogliendo l'invito fatto dal Comitato promotore antifascista della Valle
Trompia, aderisce all’iniziativa promossa sia a livello personale, in qualità di Consigliere
comunale del Partito della Rifondazione Comunista, del comune di Villa Carcina, che a
livello più generale, in rappresentanza di tutti i Circoli e dei militanti del Partito della
Rifondazione Comunista dell’intera Valle Trompia.
Innanzitutto ringraziamo partigianamente il Comitato per il lavoro svolto in difesa della
Carta Costituzionale e del valore universale antifascista e comunica che parteciperà alla
manifestazione nella data che verrà stabilita, dando pieno appoggio fisicamente e
culturalmente, contribuendo cioè ad informare dell’importante iniziativa i cittadini del
proprio territorio.

*
Quello che ora andrò a leggere è solo quello che io penso, che tuttavia affonda le sue radici
nella realtà storica di quello che fu realmente il fascismo e nella storia della Resistenza
contro il nazifascismo, valorosamente e vittoriosamente combattuta dai partigiani che ci
hanno preceduto e a cui noi ci richiamiamo.
La realtà storica che noi stiamo vivendo è fortemente contrassegnata dalla perdita della
memoria, del vissuto delle generazioni che ci hanno preceduto.
La nostra Costituzione, base fondamentale della civiltà, conquistata con il sangue, è stata di
fatto dimenticata.
Le stesse istituzioni fondamentali dello Stato, derivate dalla Costituzione, sono dirette da
politiche anticostituzionali.
Stiamo di fatto vivendo la rivincita del capitale, subendo la sua egemonia ideologica e
materiale sia a livello economico-finanziario che sociale.
Vi porto due semplici esempi, ma lampanti.
Il primo. L'usura, che era considerata un gravissimo peccato mortale unitariamente
condannato dalle tre religioni monoteistiche, ora è diventato il sistema fondamentale della
società civile, che regge l’economia sociale degli Stati.
Il secondo. Il sistema culturale e istituzionale fascista è stato combattuto e abbattuto dai
nostri partigiani, riscattando il popolo Italiano dalla inettitudine e dalla sua totale
subordinazione al regime dittatoriale fascista.
Ora invece succede che:
1) l'accordo sulle rappresentanze sindacale e dei diritti sindacali in fabbrica sottoscritto il
10 Gennaio da CONFINDUSTRIA-CGIL-CISL-UIL, non è niente altro che la brutta copia
dell'accordo sottoscritto nel 1923 dai sindacati di regime con Mussolini;
2) la proposta di riforma elettorale Renzi-Berlusconi, comparata da un lato con la riforma
elettorale maggioritaria, approvata nel 1923 su proposta del deputato fascista Giacomo
Acerbo, oppure con la cosiddetta “Legge truffa” proposta dal ministro dell'Interno Mario
Scelba e approvata nel 1953, sono parti integranti della cultura fascista e anticostituzionale
che i nostri Partigiani e i comunisti, hanno duramente combattuto.
Oviamente non ho citato il porcellum perchè già dal nome è una porcata
anticostituzionale e che per paradosso del tempo, viene ben rappresentato dal film di Pier
Paolo Pasolini: il porcile.
E questi, sarebbero gli accordi sottoscritti da associazioni sindacali e imprenditoriali, oppure
da partiti che si definiscono DEMOCRATICI?
*
Cosa è successo nelle menti di rappresentanti sindacali e dei politici che hanno
responsabilità nazionali, che escono dalla formazione culturale della Costituzione Italiana?
Evidentemente si è fatta strada l’idea che questa Costituzione sia superata, che i diritti
individuali e collettivi siano un freno allo sviluppo economico, che i drammi e la
disperazione di individui e famiglie siano un prezzo inevitabile da pagare, che la
partecipazione politica e il Parlamento siano ostacoli, che il governo debba essere solo
efficienza della politica economica al servizio degli investitori; che insomma la nuova
costituzione sia il Diktat dei mercati, al quale tutto il resto deve subordinarsi, compresa la
democrazia popolare e il rispetto dei diritti umani universali. La risorgenza in Europa del
nazifascismo capitalistico padronale, serve soprattutto a questo: a togliere diritti politici,
sindacali e sociali, impedire la evoluzione della specie umana, a intimidire, ricattare, fare
violenza contro gli oppositori di sinistra, come una volta.
*
La difesa e attuazione, della Costituzione, della democrazia, da quanti cercano di
distruggerla o svuotarla di contenuti autenticamente democratici è un impegno totale, al
tempo stesso politico e culturale, che richiede sia messa in chiaro la natura della posta in
gioco e che deve vedere riunite quante più forze è possibile mobilitare. Non è la difesa d’un
passato, ma un programma che non è mai stato attuato, se non in piccole parti con la dura
lotta operaia, per un futuro da costruire.
*
L'articolo 1 della Costituzione pone il lavoro a fondamento della democrazia: un articolo a
lungo svalutato o sbeffeggiato come espressione di vuota ideologia.
Oggi, riscopriamo il valore dell’uguaglianza, come esigenza di giustizia e forza di coesione
sociale, secondo la proclamazione dell’art. 3 della Costituzione: un articolo a lungo
considerato un’anticaglia e sostituito dall’elogio della disuguaglianza e dell’illimitata
competizione nella scala sociale.
Oggi la dignità della persona e l’inviolabilità dei suoi diritti fondamentali, proclamate
dall’art. 2 della Costituzione, rappresentano la difesa contro la mercificazione della vita
degli esseri umani pretesa dal mercato. Oggi, il dovere tributario e l’equità fiscale, secondo
il criterio della progressività alla partecipazione alle spese pubbliche, proclamato dall’art. 53
della Costituzione, si dimostra essere un caposaldo essenziale d’ogni possibile legame di
cittadinanza, dopo tanti anni di giustificazione ed elogio, dell’evasione fiscale.
*
Anche per questo, e per tanti altri motivi, ritengo opportuno che – oltre la manifestazione
antifascista unitaria – i consigli comunali della Valle Trompia e la Comunità Montana,
votino un Ordine del giorno affinché non sia più concesso alcun spazio fisico, politico e
culturale ai gruppi organizzati delle Nuove destre e che chieda alla prefettura e alla questura,
di non autorizzare in alcun modo manifestazioni opposte al rispetto dei principi della carta
costituzionale e alle Istituzioni della Repubblica, ma di applicare i dettati legislativi (la
legge Scelba e la legge Mancino) e i principi costituzionali.

mercoledì 5 marzo 2014

Eppur si muove - questa sera a Gardone Valtrompia riunione antifascista

Finalmente anche a livello istituzionale qualcuno sembra accorgersi che non è il caso di sottovalutare la presenza fascista in Valtrompia - come pure nel resto della provincia, dell'Italia, e, Ucraina docet, in Europa.

Invito per una manifestazione antifascista in Valle Trompia a (da definire)
a sostegno dei principi costituzionali e dei valori democratici della Valle Trompia
Alle Amministrazioni Comunali della Valle Trompia
Alla Comunità Montana di Valle Trompia
Alle Associazioni politiche, sindacali, culturali della Valle Trompia

I democratici della Valletrompia denunciano fermamente all’opinione pubblica, alle istituzioni locali, ai partiti democratici, alle organizzazioni imprenditoriali e sindacali, alle associazioni culturali e alle imprese solidaristiche la negativa presenza sul territorio di alcune forze politiche organizzate della nuova destra, che con le loro ripetuta manifestazioni d’odio politico, xenofobo e razzista evocano i nefasti periodi del nazifascismo, debellato nel 1945 grazie anche al sacrificio di innumerevoli antifascisti e partigiani caduti nella guerra di Liberazione.
Questi gruppi ideologicamente agguerriti si richiamano al nazifascismo storico, nonostante una precisa disposizione della Costituzione ne vieti la riorganizzazione, come esplicitamente indicato dall’articolo XII delle Disposizioni transitorie e finali: “E’ vietata la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”. Il fascismo fu inganno propagandistico, violenza antidemocratica, dittatura e guerra che portò alla rovina l’Italia e l’intera Europa.
Noi siamo fermamente convinti che non possano essere legittimati quanti si alimentano a un sottofondo storico antidemocratico né che l’ideologia neofascista possa in alcun modo sostenere i cittadini nell’affrontare e superare le comprensibili ansie e paure quotidiane, derivate da una crisi prolungata che sta radicalmente trasformando il modello di sviluppo su cui si è evoluta la collettività e la nostra Valle in particolare. Anzi, proprio in questo difficile momento economico riteniamo ci sia bisogno di più partecipazione, di maggiore democrazia, di una conoscenza scientifica, storica e culturale decisamente migliore, di un nuovo progetto di popolo e di unità tra i popoli.
Di fatto le proposte dei gruppi neofascisti costituiscono un nuovo abissale inganno, che fa emergere il lato più oscuro di un mancato rinnovamento politico e culturale a livello generale. E’ quindi oltremodo doveroso per i democratici reagire a questa sfida, prendendo innanzitutto coscienza della reale situazione attuale, facendo luce su una serie di eventi negativi che si ripetono, per comprenderne le dinamiche e cercare di eliminarli, approfondendo le origini culturali e storiche prima ancora che politiche di questo fenomeno che mira ad estendere l’occupazione politica del territorio.
Non possiamo dunque credere che la manifesta ostilità neofascista si limiti alle due aree focali finora prese di mira: Lumezzane e San Vigilio di Concesio. Lo dimostrano recenti spregiudicate iniziative a Sarezzo, divenuto fondale di svariate scorribande forzanoviste.
Siamo a un bivio: promuovere da protagonisti un cambiamento positivo o accettare da spettatori i disvalori della reazione. Noi siamo consapevoli di non dover dare alcun credito a teorie già sconfitte dalla società, ma siamo pure convinti che accanto a un necessario lavoro collettivo di analisi, di comprensione e di riflessione, si debba avere anche il coraggio civile di manifestare unitariamente in difesa dei valori della democrazia e dell’antifascismo.
Non possiamo dimenticare che proprio nel 2014 ricorderemo il 70.mo anniversario della strage nazifascista di Bovegno ed il prossimo anno 2015 ricorrerà il 70.mo della Liberazione del nostro Paese.
Da qui, nel ribadire il nostro impegno a difesa della Costituzione Repubblicana fondata sulla Resistenza, la proposta di promuovere unitariamente, nel mese di Aprile 2014, una manifestazione antifascista in Valle Trompia a (da definire).

Per definire le adesioni e gli aspetti organizzativi della manifestazione si terrà una riunione, cui invitiamo in modo particolare i rappresentanti dei Comuni della Valle

Mercoledì 5 marzo
alle ore 20.00
presso la sede della Comunità Montana a Gardone Val Trompia

Il Comitato promotore

Comune di Sarezzo, Comune di Concesio, ANPI provinciale e sezioni della Valle Trompia, Cittadini per la Costituzione di San Vigilio, Gruppo pace e solidarietà di Villa Carcina
La documentazione completa degli episodi citati è disponibile sul sito http://www.anpibrescia.it/public/wp/ e su facebook https://www.facebook.com/cittadiniper.lacostituzione?fref=ts

martedì 4 marzo 2014

Omaggio a Massimo Pintossi - Poeta - Nuovo partigiano - Artista

Lo scorso anno, alla festa provinciale di Rifondazione Comunista a Bovezzo, abbiamo avuto modo di fare la conoscenza con il gruppo dei Malghesetti, autentici portatori dello spirito popolare della brescianità, che proprio per il fatto di affondare le loro radici nella "materia" della terra valtriumplina, come dice Isaia Mensi, curatore di questo straordinario memoriale, accolgono con lo stesso senso di fratellanza il più intimo contatto con la terra, i suoi odori, i suoi colori, i suoi abitanti, come anche i fratelli del lavoro, conosciuti nell'emigrazione valtriumplina in Europa, le musiche che trapassano attraverso canali sotterranei da un paese all'altro, o le danze, come quella che un immigrato improvvisò in quella serata a Bovezzo. Quello che mi colpì, in Massimo (Mahem, con la acca ben aspirata, mi raccomando), fu la immediata spontanea solidarietà con la quale accolse quella "intrusione" inattesa, fino al punto di invitare l'inaspettato danzatore a fare il giro col cappello per raccogliere le offerte degli spettatori. Ebbene, come dice Isaia, Mahem se ne è andato:

Se n‘è andato improvvisamente mercoledì 29 gennaio Massimo, all’alba di un mite inverno. Bisognerebbe esplorare con limpidezza il segreto della sua anima comunitaria, solidale, artistica e allargare i confini della conoscenza della sua personalità più profonda per conoscere appieno la sua vera identità e la complessità del lavoro che ha svolto per tutti, di qualità nettamente superiore. Dinanzi ai suoi occhi l’amore per la famiglia, la materica Valtrompia e l’eroismo garibaldino sono diventati poesia. Di una verità, caro Massimo, siamo certi: la tua assenza terrena è autocoscienza immortale, sei parte di noi, siamo un’anima sola. Perciò vogliamo salutare te e la tua grande famiglia in questo numero speciale del Notiziario, proprio conoscendo il tuo appassionato impegno sul piano della valorizzazione della resistenza e del partigianato garibaldino, riportando i discorsi commemorativi pronunciati al termine del funerale, le fotografie di questi ultimi anni scattate in varie ricorrenze celebrative (Croce di Marone, Gardone Valtrompia, Fratta di San Gallo), brevi pensieri di persone altrettanto sensibili che ti hanno conosciuto e che hanno avuto modo di apprezzare i tuoi multiformi talenti. Crediamo che sia anche un modo per far conoscere il valore di un autentico democratico e d’un convinto antifascista, dinanzi alle nuove ferite che la subcultura neofascista vorrebbe procurare alla nostra società e che insieme a tanti altri volevamo contrastare.
Isaia Mensi, valtriumplino, sta ricostruendo fatti, episodi, personaggi dell'antifascismo in Valtrompia, come pura ritratti dei più efferati caporioni fascisti, con una ricerca che è una denuncia delle radici profonde del fascismo che ha sempre allignato nel padronato valtriumplino (la parola è antica, ma è ancora l'unica adeguata).  Qui, o battendo sull'immagine sottostante puoi leggere tutto il giornalino che ha dedicato a Massimo Pintossi.
http://rifondazionebrescia.it/antifascismo/mahem/mahem.html
Massimo Pintossi con la bandiera della 122 Brigata d'assalto Garibaldi

La Marì del söcher, staffetta partigiana

La storia è nata
Sui monti della nostra valle,
da quando uomini e donne
hanno detto di non ascoltare
quel brutto pelato tutto nero
arrivato per comandare,
che ha rovinato l’Italia
la gente, la libertà.


“La Marì del söcher”
staffetta partigiana,
avanti e indietro veloce
con lo zaino sulla schiena.


Di giorno nel suo negozio
A vendere molto poco,
di notte sui sentieri
appena spento il fuoco,
attenta a non farsi vedere
dalle guardie e dai ruffiani,
sorelle sono le stelle
le dicon dove arrivare.


“La Marì del söcher”
staffetta partigiana,
avanti e indietro veloce
con lo zaino sulla schiena.


La baita in mezzo al buio
sembra la casa del diavolo,
ragazzi e uomini che aspettano
polenta sul tavolo.


Marì apri gli occhi
e allunga le tue mani,
abbraccia i tuoi figli
che vogliono la libertà.
Marì apri gli occhi
e allunga le tue mani
abbraccia i tuoi figli
che vogliono la libertà.


Su per la montagna
carica come un mulo,
su a portar farina
notizie e munizioni
ai ribelli per amore
i nostri partigiani.


Marì apri gli occhi
e allunga le tue mani,
abbraccia i tuoi figli
che vogliono la libertà.

Poesia di Massimo Mahem Pintossi




Qui sotto i Malghesetti suonano "Bella ciao" alla festa di Rifondazione Comunista di Bovezzo il 4 agosto del 2014