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sabato 11 ottobre 2014

Appello urgente: Una Coalizione popolare internazionale contro l'ISIS - per Kobanê - e per l'umanità!

Protesta curda davanti al parlamento
inglese per il sostegno della Turchia
ai massacri dei gruppi islamisti contro
i curdi nella Siria del nord (Rojava)
Di fronte al comportamento falso e vigliacco degli USA e più particolarmente della Turchia, che insieme ad altri paesi, come dicono da tempo i curdi ed altre voci indipendenti, hanno prima coltivato l'estremismo islamico, ed ora manovrano per schiacciare ogni realtà che si oppone al dominio unico mondiale del capitalismo finanziario globalizzato, giocando una partita doppia o tripla, a spese anzitutto delle forze che si oppongono sia alla barbarie del "Califfato" (ISIS dalle iniziali, in inglese, Islamic State Iraq Syria), sia al dominio occidentale, la Rete Italiana di solidarietà con il popolo kurdo lancia un appello che qui riportiamo integralmente:

Appello urgente

Una Coalizione popolare internazionale contro l'ISIS - per Kobanê - e per l'umanità!

Dal 15 settembre 2014 l'ISIS ha lanciato una grande campagna militare su più fronti contro la regione curda di Kobanê (in arabo: Ayn Al-Arab) in Rojava/nord della Siria. Questo è il terzo assalto di ISIS contro Kobanê dal marzo 2014. Visto che ISIS non ha avuto successo nelle due precedenti occasioni, sta ora attaccando con più forze e vuole conquistare Kobanê.

Nel gennaio di quest'anno, i kurdi della regione di Rojava hanno istituito amministrazioni locali sotto forma di tre cantoni. Uno dei tre cantoni è Kobanê. A nord di Kobanê vi è il confine con la Turchia, e tutti gli altri lati sono circondati da territori controllati da ISIS. Questi ultimi si sono avvicinati ai confini di Kobanê, utilizzando armi pesanti di fabbricazione USA. Centinaia di migliaia di civili sono minacciati dal genocidio più brutale della storia moderna. La gente di Kobanê sta cercando di resistere con armi leggere contro gli attacchi più brutali dei terroristi di ISIS, con il solo aiuto delle Unità di Difesa del Popolo del Kurdistan occidentale, le YPG e YPJ, ma senza alcun aiuto internazionale.

Per questo una Coalizione popolare internazionale contro l'ISIS - per Kobanê - e per l'umanità! è di vitale importanza.

ISIS ha sostenitori potenti e ricchi

Gli attacchi a Kobanê fanno parte di un piano generale volto all'annientamento del potere politico dei curdi in Rojava, nord della Siria. Le bande di ISIS sono state sostenute in questo dai militari turchi, sia logisticamente sia politicamente. Il piano ultimo della Turchia è “l'occupazione del Rojava Kurdistan”, esercitando pressione internazionale per creare una zona cuscinetto nella regione. La pre-condizione per la creazione di una zona zona cuscinetto/no-fly zone, è svuotare Kobanê dalle persone. E distruggere l'auto-governo istituito dai curdi nel corso degli ultimi due anni.

La cosiddetta coalizione internazionale per combattere l'ISIS, istituita a seguito di un vertice Nato nel Galles lo scorso 4 e 5 settembre, non è intervenuta, nonostante sia possibile osservare l'imminente genocidio ai danni di Kobanê. Non stanno lanciando attacchi aerei nei luoghi sotto attacco da parte di ISIS intorno alla regione di Kobanê. Questo approccio delle potenze internazionali sta lasciando centinaia di migliaia di civili curdi in balia di ISIS e dell'imminente genocidio.

Alcuni dei paesi della coalizione sono tra i sostenitori finanziari e militari dei terroristi di ISIS in Iraq e Siria. Arabia Saudita, Qatar, e in particolare il governo turco, sono in parte responsabili per aver lasciato che i terroristi di ISIS acquisissero potere. L'ISIS, indisturbato, è stato in grado di accumulare le risorse finanziarie necessarie - ed è riuscito a reclutare sempre più jihadisti provenienti da tutto il mondo.

Per questo una Coalizione popolare internazionale contro l'ISIS - per Kobanê - e per l'umanità! è di vitale importanza.

Il contesto e la verità

L'istituzione dell'autonomia democratica in Rojava è la risposta curda al caos e alle crisi in corso in Medio Oriente, in particolare in Siria. L'esperimento del Rojava si basa sulla democrazia popolare. Oltre ai curdi, questa iniziativa include tutte le altre persone, anche arabi, assiri, armeni e turkmeni. Tra questi gruppi vi sono diverse fedi, tra cui musulmani, cristiani, yezidi e aleviti. Si tratta di un modello che pratica l'unità nella diversità.

Per questo motivo, nessuna grande potenza regionale o globale vuole vedere un'iniziativa come quella del Rojava, caratterizzata da conquiste laiche, non settarie, democratiche, avere successo all'interno della Siria o in qualsiasi altra parte della regione. Si tratta di una rivoluzione democratica, fondamentalmente più impegnativa di quanto non lo sia mai stata la primavera araba. La stessa politica non settaria è una sfida per i poteri che preferiscono mantenere l'ordine fomentando e aggravando le divisioni settarie. L'ISIS ha molto in comune con i capi di stato attuali; il suo settarismo è semplicemente una versione estrema della politica di tutti i giorni in gran parte del Medio Oriente.

L'obiettivo

La Turchia e gli attori globali stanno colpendo i curdi per mezzo dell'ISIS, al fine di rimuovere lo statuto di autonomia democratica acquisita dalla lotta del popolo curdo, e in questo modo cercano di diventare influenti nel plasmare la politica della Siria e del Medio Oriente. L'obiettivo principale degli attacchi di ISIS è quello di distruggere il sistema alternativo di autonomia democratica che si è creato in Rojava. Se il mondo vuole la democrazia in Medio Oriente, dovrebbe riconoscere l'autonomia democratica in Rojava: questa promette un futuro libero per tutti i popoli in Siria. A questo proposito, “l'esperimento Rojava” - che esiste ormai dal luglio 2012 - è uno sviluppo assolutamente cruciale.

In giallo il territorio rivendicato dai curdi siriani, in azzurro,
rosa e grigio le zone autogovernate nel febbraio 2014
Agire ora!

E' giunto il tempo quindi di dare la Turchia e a questi attori globali ragione di credere il contrario.
Fai parte della Coalizione Popolare Internazionale contro ISIS - per Kobanê - e per l'umanità! Agisci ora!
Andiamo a Kobanê e prendi parte alla resistenza dell'umanità.




Sulla situazione è intervenuto il segretario del partito della Rifondazione Comunista Paolo Ferrero:

MOBILITAZIONE A SOSTEGNO KURDI CHE COMBATTANO FASCISTI DELL'ISIS

Car@ compagn@

Ieri ho incontrato una delegazione Kurdistan National Congress - guidata da Adem Uzun e Yilmaz Orkan – nel corso del quale abbiamo individuato i punti politici su cui è necessario organizzare una campagna di mobilitazione politica.

I nodi concretamente sono i seguenti:

1) E' necessario organizzare assemblee nelle diverse città a sostegno del popolo kurdo. I compagn@ Kurdi sono disponibili a partecipare alle stesse. Laddove siano presenti compagn@ Kurdi sul territorio contattateli. Se non avete compagn@ Kurdi sul territorio potete inviare una mail a questo indirizzo con luogo, data proposta e telefoni di riferimento e noi provvederemo a girarli ai compagn@ Kurdi per contattarvi e organizzare partecipazione. Ovviamente iniziative di federazione, ben preparate e non riunioni di 5 persone.
2) Entro qualche giorno il Kurdistan national Congress lancerà una giornata di mobilitazione internazioanle a sostegno della resistenza Kurda, a partire da Kobane. Per quella data sarà necessario organizzare presidi in tutte le città italiane, ovviamente i più larghi e partecipati possibile. E' possibile che la giornata di mobilitazione sia sabato prossimo ma non è ancora certo. Appena la data sarà fissata vi faremo sapere.
3) Mentre i combattent@ Kurdi difendono Kobane e sono gli unici a contrastare seriamente sul terreno l''avanzata dei fasciti dell'ISIS, il PKK che della resistenza è il nerbo, continua ad essere inserito nella lista internazionale dello organizzazioni terroristiche. Questo dato allucinante si accompagna in Italia all'apertura di tre processi (Milano e Venezia) contro militanti del PKK e al fatto che in varie città la digos impedisce l'esposizione delle bandiere del PKK alle manifestazioni. Si tratta quindi di costruire in parallelo alla campagna di solidarietà con la restenza Kurda, una campagna per togliere il PKK dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Anche su questo i compagn@ Kurdi ci proporranno nei prossimi giorni un testo su cui fare una raccolta di firme di massa.

Nell'invitarvi a organizzare assemblee in ogni città e a costruirle con il necessario coinvolgimento esterno, a partire dalla stampa locale, voglio sottolineare brevemente come i Kurdi sono gli unici ad avere una proposta politica di sinistra e democratica e per questo sono osteggiati dai diversi stati: i Kurdi propongono una coesistenza pacifica tra etnie e religioni basate sul principio della democrazia e della laicità degli stati. Questa proposta politica che è l'unica che può portare la pace nell'area è ovviamente in totale controtendenza rispetto ai vari progetti politici didestra che nell'area si intrecciano e si scontrano. Dagli USA (che destabilizzano e cercano di costruire alcuni regimi a loro fedeli) alla Turchia (che gioca di sponda con l'ISIS nella prospettiva neo ottomana), alle altre fazioni.

Per questo la resistenza Kurda non è solo per i Kurdi: è per la pace e la giustizia nell'area. La resistenza Kurda inoltre è una esperienza molto avanzata di superamento delle logiche tribali e patriarcali nella costruzione di una nuova soggettività basata sulla democrazia popolare e sull'eguaglianza. Il ruolo delle donne Kurde nella resistenza è li a dimostrarlo in modo plastico.

Vi prego quindi di costruire una adeguata campagna di sostegno e solidarietà con il popolo e la resistenza Kurda. Nei prossimi giorni verranno ovviamente prodotti materiali di propaganda specifici.

Un caro saluto

Paolo Ferrero