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sabato 27 settembre 2014

Rompere col fascismo e rompere gli zebedei

Come ben noto ai compagni, all'ultima festa di Rifondazione a Bovezzo è stato presentato un libro sulla strage di Brescia del 28 maggio 1974, alla presenza dell'autore. In effetti l'atteggiamento del soggetto è risultato scostante e al limite della provocazione, esponendo tesi che, secondo chi ha letto il libro, nel libro stesso non ci sono neppure. Tesi francamente inaccettabili. Difatti, già nel corso della loro esposizione un compagno antifascista, che faceva parte del servizio d'ordine il giorno della strage, contestava vivacemente il relatore-autore, che veniva poi ulteriormente sanzionato nel corso del dibattito dagli esponenti di Rifondazione Comunista.
Qualche giorno più tardi la stessa presentazione veniva replicata alla festa di Radio onda d'urto.
Sembra che qualcuno abbia sentito il legittimo bisogno di approfondire i contenuti del libro in oggetto, promuovendo un ulteriore incontro (senza l'autore), per una non meglio definita "lettura critica". Desiderio del tutto legittimo, non fosse che dai toni dei promotori non si capiva bene quale fosse l'intento. Più precisamente non si capiva se lo scopo - perché, dal testo diffuso in rete, era chiaro che i promotori uno scopo ce l'avevano - fosse quello di contestare con più precisione i contenuti del libro, o fosse invece quello di "sputtanare", come si dice, gli organizzatori degli incontri precedenti, cioè esattamente di portare un colpo tremendo - nelle intenzioni - a Rifondazione Comunista e a Radio Onda d'Urto. Mettendo tra parentesi, nel loro zelo, il fatto di essere stati presenti alle precedenti iniziative, e di aver avuto quindi l'opportunità di intervenire nel merito, se volevano, per contribuire a rafforzare le contestazioni rivolte al libro.
E quali fossero le intenzioni dei promotori veniva esplicitato da un post sul sito di "Contropiano", sito ben noto ai compagni della sinistra di alternativa in genere.
Questo il testo postato su Contropiano il 20 settembre, di cui la redazione si assumeva improvvidamente la paternità:

Brescia antifascista, contro chi falsifica anche la strage

Un libro che non meriterebbe neppure di essere menzionato, di un autore qualunquista e un tantinello "copione", ma presentato in due sedi di sinistra - ci dicono e scrivono - senza neanche un attimo di perplessità su quel che veniva detto e presentato
[sottolineatura di rifo].
Un autore che parla -ad esempio - di Sergio Ramelli, giovane neofascista rimasto ucciso a Milano, nel 1975, come di un "ragazzo qualsiasi come me e tanti altri", nascondendo in modo non brillante il fatto che nel conflitto politico d'allora (e non solo d'allora, se non avete già dimenticato Dax e tanti altri, magari "solo" feriti, in questo millennio) i comportamenti collettivi e individuali erano alquanto diversi da quelli di ora. Ma "normali", come in una guerra a bassa intensità.
Non proprio il modo più brillante di ricordare la stage di Brescia, opera di fascisti manodopera dei servizi segreti italo-statunitensi.
Averne "parlato male", facendo anche qualche nome, è costato ad alcuni compagni di Brescia una querela. Che comporta costi, e necessità di coprirli in modo militante, tra la gente.
 Un post clamorosamente falso, che difatti suscitava la seccata reazione del portavoce della radio, Umberto Gobbi, al quale la redazione rispondeva urbanamente, invitando tra l'altro Umberto a esporre direttamente la sua versione dei fatti, assicurandone la massima visibilità.
Noi abbiamo saputo della cosa solo ieri, 26 settembre. Visto come stavano andando le cose, un compagno della segreteria postava a sua volta le seguenti precisazioni sul sito di Contropiano:
A smentire il simpatico post dei "compagni" promotori dell'iniziativa
basterebbe aggiungere alla data (27 settembre ore 15,30) ed all'indirizzo (Via
Porta Pile 19f) la semplice dicitura SEDE DEL CIRCOLO DELL'ANGELO-GHETTI di
Rifondazione Comunista di Brescia. Eh sì, cari compagni di Contropiano, i
simpatici compagni che vi hanno gabbato non sono "appartenenti ad altri giri",
ma sono ospiti costanti della sede del Circolo del Centro Storico di
Rifondazione Comunista di Brescia. Come è possibile questo corto circuito? Non
vi resta che farvelo chiarire da chi vi ha fornito la comunicazione, che
evidentemente, questa volta almeno, non era affatto corretta. Per controllare
la veridicità sull'indirizzo basta andare al questo indirizzo, per far un solo
esempio: http://rifondazionebrescia.blogspot.it/2014/09/p-margin-bottom-0.html
Sulla pura e semplice menzogna del passaggio secondo cui Pino Casamassima
avrebbe parlato "senza neanche un attimo di perplessità su quel che veniva
detto e presentato" potrebbe bastare la parola "neutrale", in questo caso, di
Umberto Gobbi. Ma voglio aggiungere che nella stessa serata si è proiettato il
noto film del regista bresciano Silvano Agosti sui funerali della strage. Vedi:
http://www.rifondazionebrescia.it/feste/2014/pieghevole-corretto-stabile.html
Allora, già nel corso della sbrodolata di Casamassima, si alzava un compagno,
contestando duramente le parole dell'autore. Vedi:
http://www.bresciaoggi.it/stories/Home/811980_strage_casamassima_scalda_gli_animi_alla_festa_prc/
Ma, al di là delle balle, dei protagonismi velleitari e della volontà di
creare "casi" fasulli, il cuore della tesi esposta da Casamassima è
correttamente individuata dalla Giornalista di Bresciaoggi presente alla
serata:
(Casamassima) ha sostenuto che «non pensa che tutta la cosiddetta strategia
della tensione sia riconducibile a una volontà stragista di Stato» piuttosto
che «gli atti terroristici di allora, sia a destra che a sinistra, siano stati
compiuti con la 'distrazione' dei servizi segreti» perché, ha rincarato, «una
cosa è agire in prima persona, un'altra è sapere e lasciar fare»
E, sempre correttamente, la giornalista aggiunge:
"Una posizione che i militanti del partito della Rifondazione non hanno potuto
tollerare e l'hanno ben fatto capire con i loro interventi."
Per di più Silvano Agosti ha sostenuto la tesi opposta, arrivando quasi a
descrivere una situazione di onnipotenza dei servizi segreti a livello
mondiale.
Che dire? Come minimo che si tratta di una iniziativa impostata in modo
pretestuoso ed infelice.
Il nostro post compariva regolarmente, tanto che, dicono dei testimoni, sul sito compariva un ulteriore commento relativo alla vicenda.
Ma oggi - sorpresa sorpresa - tutti i commenti sono spariti, il nostro, quello della radio, quello che interveniva in aggiunta, quello della redazione stessa di Contropiano in risposta a Umberto. È rimasto solo un mini-post che chiede il nome dello scrittore, nome che i promotori dell'iniziativa non avevano mai citato.
Però il post della vergogna è rimasto!!!

Questa foto introduce il post su Contropiano - Alla festa di Rifondazione ce n'era uno uguale, probabilmente lo stesso - Questo per dire che c'è omogeneità di intenti - Ma allora quale è lo scopo di tutto ciò?
Attenzione: magicamente alle 18.39 di sabato ho constatato la ricomparsa di tutti i post!!! (blogger)!!!