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giovedì 31 luglio 2014

Continuano i crimini di guerra di Israele

Solo l'esistenza di poderosi e concreti interessi economici diretti da parte dei reali padroni del mondo può rendere ragione della mano libera concessa ad Israele da parte di quella finzione chiamata "comunità internazionale" per compiere i crimini di guerra più efferati. Fatti di molto minore rilevanza, a volte del tutto evanescenti, sono bastati a giustificare massicci e distruttivi interventi diretti dei "bombardatori d'assalto", supportati quasi sempre a sinistra dal fronte chiamato "trombettiere NATO", fino al puro semplice assassinio del "nuovo Hitler" di turno.
Alcuni di questi interessi che costituiscono il "linkage" tra Israele e i centri globali della finanza internazionale, più precisamente anglosassone, sono noti anche al grande pubblico; ma è legittimo ipotizzare che siano ancora più stretti e diretti di quanto apparso finora.
D'altra parte non è stato Israele ad inventare la macabra barzelletta della popolazione usata come "scudo umano". Basti pensare alla propaganda americana al tempo di Saddam Hussein. Non è qui il caso di bearci a godere dei risultati ultimi di quella brillante operazione. Qui ci interessa solo riassumere la macabra barzelletta: io ti bombardo, io bombardo una città, un rifugio, dove ci sono civili, donne, bambini, ma il criminale non sono io, sei tu che non ti curi di eliminare preventivamente tutta la popolazione. E dunque stai usando la popolazione come "scudo umano". Il crimine in più è tuo, e questo crimine santifica ulteriormente il mio bombardamento.

Riproduciamo qui il contenuto della conferenza stampa del ministero della salute di Gaza che l'associazione Gazzella onlus ci ha fatto pervenire


CONFERENZA SPAMPA MINISTERO SALUTE GAZA- PALESTINA
30 luglio 2014

Aver ucciso profughi in un luogo ritenuto sicuro è un punto di forza per israele”.
Questo il commento del Ministero della Salute all’attacco israeliano contro la scuola Unrwa di Jabalia.

L’omicidio di famiglie disperate che hanno trovato rifugio in luoghi che pensavano sicuri è diventato il punto di forza di israele.
La scuola elementare per ragazze Abu Hussein dell'UNRWA a Jabalia, che ospita 3.300 sfollati, è stata attaccata ieri sera: 15 i martiri 90 i feriti . Con questa azione sono 6 le scuole che sono state colpite dall’esercito israeliano dall’inizio dell’aggressione.

"La situazione della scuola elementare per ragazze di Jabalia era nota all’autorità israeliana: la scuola ospitava migliaia di sfollati e tale condizione era stata comunicata all'esercito israeliano diciassette volte, questo per garantirne la sua protezione. L’ultima comunicazione alle ore 08:50 di ieri sera, cioè poche ore prima del bombardamento "ha detto il portavoce dell'Unrwa Chris Gunness in un comunicato stampa di oggi.

I morti e i feriti sono civili che avevano abbandonato le loro case perché l’esercito israeliano aveva ordinato l’evacuazione delle abitazioni. Persone che pensavano di essere protette e sono state colpite mentre dormivano.

I morti e feriti si ritenevano in un luogo protetto, un rifugio delle Nazioni Unite, luogo designato per gli sfollati.

I morti ei feriti sono stati colpiti non per un errore; sono vittime di una serie deliberata di attacchi, da parte dell’esercito israeliano, contro luoghi conosciuti e affollato di civili.

UNRWA ha indagato sugli attacchi ed individuato i frammenti: "La nostra prima valutazione è che a colpire la nostra scuola sia stata l'artiglieria israeliana."

Come gli ospedali di Gaza stanno lottando per far fronte alla situazione, morti e feriti, i palestinesi stanno lottando per capire come la comunità internazionale, in particolare le Nazioni Unite, possa stare in silenzio davanti al massacro di civili, anche in strutture dell’ONU che dovrebbero essere luoghi protetti..

Palestinesi e persone di tutto il mondo, stanno cercando di capire perché la Comunità Internazionale, in particolare le Nazioni Unite, non ha preso alcuna iniziativa concreta per fermare la carneficina israeliana.

Il Ministero della Salute di Gaza esprime orrore per questo ultimo attacco israeliano, ma anche per la mancanza di un'azione incisiva da parte della Comunità Internazionale. Chiediamo una immediata presa di posizione internazionale, sia politica che umanitaria, per porre fine alla furia rabbiosa da parte delle forze militari israeliane contro i civili di Gaza, per arginare la marea di sangue che scorre nelle nostre case, scuole, ospedali e strade. E’ abbastanza!

Tradotto G.B.