Cerca nel blog

DOVE TROVARCI

seguici anche sul sito   connettiti al sito www.rifondazionebrescia.it   su Facebook  connettiti a facebook   su Google+ connettiti a google+   su Twitter  connettiti a twitter   su You Tube connettiti a youtube

giovedì 26 gennaio 2012

Sciopero generale del sindacalismo di base 27 gennaio - Federazione della sinistra: mandiamolo a casa

RIFONDAZIONE COMUNISTA ADERISCE A SCIOPERO USB DEL 27 GENNAIO. «CONTRO IL GOVERNO DELLE BANCHE, DALLA PARTE DEI LAVORATORI: NECESSARIO SCENDERE IN PIAZZA»

Il Partito della Rifondazione comunista aderisce allo sciopero generale indetto dall’Unione sindacale di base e alla manifestazione nazionale che si terrà a Roma venerdì 27 gennaio.

Paolo Ferrero, segretario nazionale Prc – Federazione della Sinistra, dichiara:

«Scendere in piazza contro questo governo è sempre più necessario: un governo indistinguibile da Confindustria, che vuole demolire i diritti dei lavoratori, che ha già imposto una riforma sulle pensioni iniqua, che con i suoi provvedimenti contro le fasce più deboli e a favore dei padroni non farà altro che aggravare la crisi… Questo è il governo dei sacrifici che producono la recessione e aggravano la crisi economica: un disastro frutto dell’ideologia neoliberista di cui il governo è imbevuto. Siamo dalla parte dei lavoratori, dei sindacati che lottano e per questo venerdì saremo in piazza con il sindacato di base ed invitiamo tutta la sinistra a fare altrettanto. Il governo Monti conferma, giorno dopo giorno, decreto dopo decreto, di essere l’esecutivo dei poteri forti, che tutela i privilegi dei ricchi e gli interessi della grande industria e del capitale finanziario e “bastona” i lavoratori dipendenti ed autonomi : un governo profondamente antipopolare».



martedì 24 gennaio 2012

La corsa agli inceneritori-gassificatori di biomasse a Brescia

In Lombardia non puoi accendere il caminetto ma puoi fare una centrale senza nessuna valutazione di impatto ambientale.
Basta che sai le leggi e dici che produrrai 999 kwh, cioé che non raggiungerai la potenza di 1 Mwh. In questo caso, in base al D.Lgs. 152/06, non hai bisogno di nessuna autorizzazione per l'emissione di fumi nell'atmosfera. Ma se accendi il tuo caminetto, e sei sotto i 300 metri di altitudine sul livello del mare, sei sottoposto alle sanzioni previste dalla vigente normativa regionale perché, dice la regione, produci particolato fine Pm10 (vedi  DGR 11 luglio 2008 n. 8/7635, Allegato 2). Invece per centrali che usano materiali di provenienza molto più dubbia, niente, possono fare quello che vogliono, anzi si prendono l'incentivo del GSE di 28 centisimi per kwh prodotto. Questo spiega come mai queste centrali stanno sorgendo come funghi, anche in provincia di Brescia.
L'ultima è una centrale sita nel territorio del comune di Rodengo - Saiano, in località Paradello, a 500 metri dall'abitato di Castegnato (8.000 abitanti), e poi a corona, nel raggio di meno di due chilometri, in senso orario, Ospitaletto (14.000 abitanti), Paderno Franciacorta (3.770 abitanti), Rodengo - Saiano (9.000 abitanti), Gussago (16.770 abitanti).
Purtroppo il progetto sembra già in dirittura d'arrivo. Gli amministratori di Rodengo - Saiano sembrano caduti dal fico, e dichiarano di non saprne nulla; ma si è formato un comitato che non ha intenzione di arrendersi. Qui sotto un loro volantino.

Riprende la mobilitazione dei migranti

Come abbiamo sempre sostenuto l'attacco ai diritti dei migranti sarebbe stato il battistrada dell'attacco ai diritti dei lavoratori, e poi della generalità dei cittadini. Nella crisi sempre più pesante che ci avvolge, il prezzo più pesante lo pagano ancora una volta i migranti, che a Brescia hanno ripreso l'iniziativa con una assemblea al Magazzino 47. Riproduciamo qui sotto il comunicato finale firmato dal "Presidio sopra e sotto la gru".

L'assemblea dei migranti che si è tenuta al magazzino domenica ha deciso di
indire un presidio per sabato 28 gennaio h. 10,30 davanti alla Prefettura
(piazza duomo).
Questa vuole essere la prima tappa di un percorso per riprendere la lotta dei
migranti, sia per chiudere la vertenza in merito alla sanatoria 2009 (in
particolare per i truffati, ma anche per chi era stato denunciato come
venditore ambulante, e tanti altri “casi particolari” ad ora esclusi da
qualsiasi ipotesi risolutiva), sia per allargare la lotta a tutti quei
dispositivi inaccettabili legati alla legge Bossi Fini (legame tra pds e
lavoro, permesso a punti, “accoglienza” dei profughi, etc).
L'intenzione è poi di contattare le realtà bresciane e di altre città che
stanno animando/hanno animato percorsi di lotta contro la sanatoria-truffa per
provare a costruire un'assemblea da cui ci piacerebbe uscissero delle proposte
di iniziative comuni.
Un'altra ipotesi emersa è che questo primo ciclo di iniziative, se avranno un
buon riscontro, possa portare alla costruzione della giornata del primo marzo a
Brescia.
Le idee emerse dai differenti interventi sono tante. Vanno valutate le forze e
le possibilità.
Ci saranno altri momenti assembleari di cui vi informeremo.
Per chi volesse darci una mano, mercoledì sera, durante l'assemblea del
presidio sopra e sotto la gru, ci sarà un primo appuntamento operativo, in cui
sarà anche possibile recuperare i volantini da distribuire per la prima
iniziativa.
Vi terremo comunque informat* e vi invitiamo a partecipare.

Presidio sopra e sotto la gru


 LA LOTTA CONTINUA PER I DIRITTI DEI MIGRANTI

Da anni tutte le istituzioni (Prefettura, Questura, Governo) ci stanno imbrogliando. Continuano a farci promesse che poi non mantengono, e anche quando la legge è dalla nostra parte ci fanno aspettare anni inutilmente. Le lotte ci hanno insegnato che se non alziamo la testa non avremo mai quello che ci spetta: i nostri diritti. E noi lotteremo ancora!

Per i permessi di soggiorno ai truffati della sanatoria del 2009.

Per non dover più aspettare mesi o anni per avere risposte sulle nostre pratiche legate al permesso di soggiorno. Per non dover pagare noi (con i continui aumenti delle tasse per il rilascio e il rinnovo dei documenti) il costo della crisi provocata dalle banche.

Perchè siamo stufi della continua minaccia di toglierci il permesso: se perdiamo il lavoro, se non ci danno la residenza, se non superiamo i test di lingua, e da marzo se non saremo abbastanza “bravi” (con l'introduzione del permesso a punti). Per dire basta alla legge Bossi-fini, al razzismo e allo sfruttamento.

SABATO 28 GENNAIO 2012 - alle ore 10.30

PRESIDIO davanti alla Prefettura di Piazza Duomo

Partecipate tutti e tutte

lunedì 23 gennaio 2012

Brescia - Arcai taglia sui bambini

Andrea Arcai non è un trinariciuto comunista che mangia i bambini, ma un assessore del comune di Brescia, in possesso di un invidiabile biglietto da visita professionale e istituzionale. Ma è anche un fascista di lungo corso, fin dalla più tenera età coinvolta nelle più oscure trame stragiste del 1974 a Brescia, e due volte assolto. Tuttavia in quegli ambienti c'era dentro fino al collo, se è vero che lui stesso in tribunale ha dichiarato, a proposito dei suoi rapporti con Silvio Ferrari, il giovane neofascista saltato in aria con la sua motoretta nove giorni prima della strage di piazza Loggia:

Vale la pena ricordare, visto che per tutto sembra esserci la giornata del ricordo, ma per questi fatterelli no. Ora appunto, come assessore alla cultura del comune di Brecia, è il responsabile delle decisioni riguardanti gli asili. Pubblichiamo qui sotto il comunicato stampa del responsabile scuola della federazione di Brescia di Rifondazione Comunista.

COMUNICATO STAMPA

Circa 100 bambini, nati nel 2009, non potranno essere iscritti alle 4 scuole dell'infanzia del loro quartiere: “Rebuffone” in Viale Venezia, “Valotti” a Mompiano, “Gallo” al Villaggio Sereno e a Caionvico. Questa è la situazione paradossale in cui il Comune di Brescia, con il suo assessore alla Pubblica Istruzione Arcai, ha messo decine di famiglie cittadine. Tutto ciò è dovuto ai tagli che l'Amministrazione ha deciso di adottare senza alcun confronto con le realtà territoriali e senza tenere conto delle priorità dei servizi da fornire alle famiglie.
Siamo di fronte ad una riduzione dei fondi a danno di scuole di grande qualità. Queste sono le scelte miopi che il centrodestra sta portando avanti, sia in città che a livello nazionale, da anni: tagliare dove il risparmio è maggiore, non prendendo minimamente in considerazione la qualità. Non si può ragionare in questi termini quando si parla di scuola e soprattutto di bambini.
La Federazione di Brescia di Rifondazione Comunista è al fianco di tutti i genitori che stanno lottando per un diritto sacrosanto: il diritto ad avere una scuola pubblica accessibile a tutti.
Siamo coscienti che il 2012 sarà un anno in cui si dovranno fare delle scelte sulla spesa pubblica, ma tagliare i fondi alle scuole e di conseguenza alla formazione dei bambini e dei ragazzi, che saranno i cittadini del domani, è un'idea semplicemente folle, che noi avverseremo sempre.


Andrea Sciotti
Responsabile Scuola Prc Brescia

venerdì 20 gennaio 2012

Il giorno del ricordo monco

Il 10 febbraio ritorna, come ogni anno dal 2004, il "Giorno del ricordo", nel quale, con il pretesto di ricordare la tragedia dell'esodo dei parlanti italiano dalla Dalmazia, si scatena in realtà il più bieco anticomunismo ed antislavismo; operazione benedetta dalle parole del sommo pontefice di questa epoca oscura, l'ex dirigente del Pci, specialista in politica estera, che ora ricopre la somma carica della repubblica italiana, che, per non essere secondo a nessuno nella gara del revisionismo, ha definito senza sbavature il frangente storico della invasione nazifascista della Jugoslavia, con tutte le sue atrocità ampiamente documentate, e le susseguenti operazioni della Resistenza jugoslava in questo modo
« ....già nello scatenarsi della prima ondata di cieca violenza in quelle terre, nell'autunno del 1943, si intrecciarono "giustizialismo sommario e tumultuoso, parossismo nazionalista, rivalse sociali e un disegno di sradicamento" della presenza italiana da quella che era, e cessò di essere, la Venezia Giulia. Vi fu dunque un moto di odio e di furia sanguinaria, e un disegno annessionistico slavo, che prevalse innanzitutto nel Trattato di pace del 1947, e che assunse i sinistri contorni di una "pulizia etnica".  »

(Discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della celebrazione del "Giorno del ricordo". Roma, 10 febbraio 2007
Dietro queste auguste parole si cela il più profondo revisionismo storico, e la cancellazione dell'effettivo andamento dei fatti.
Contro queste operazioni di mistificazione la rete antifascista bresciana indice due iniziative, il 1 febbraio alle ore 20.45 presso il Centro sociale 28 maggio, con un incontro con la giornalista e ricercatrice storica Claudia Cernigoi, intitolato "La vicenda delle foibe e le mancate epurazioni", ed il 10 febbraio con un "Presidio antifascista" che si terrà in Piazza Rovetta a Brescia a partire dalle ore 20.00.
Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione, a cui ha aderito anche Rifondazione Comunista.


Tra le due iniziative si inserisce l'appuntamento, sempre con Claudia Cernigoi, nel salone Buozzi della Camera del lavoro, organizzato dall'Anpi provinciale, dal Movimento non-violento e dall'associazione Anteo, fissato per il giorno 2 febbraio.

Federazione di Brescia - minicorso di economia con Giulio Palermo


CONTATECELA GIUSTA
mini-corso di economia col professor Giulio Palermo

Il “governo dei tecnici” chiamato anche “governo del presidente” ha rimpiazzato quello dell' “unto del signore”, detto anche “nani e ballerine 2”, ma la situazione economica non cambia, anzi.
Prima e dopo sui mass-media non si fa che parlare in termini economici, dei quali tutti sembrano possedere la chiave. Come Rifondazione Comunista abbiamo pensato che era il caso di dedicare qualche serata ad una breve “alfabetizzazione di base” su alcuni dei termini e dei concetti che vengono sempre chiamati in causa, ed abbiamo proposto di farci da guida al professor Giulio Palermo, economista della università di Brescia. Lo scopo è quello di aver una comprensione migliore del perché e del come la ricchezza prodotta socialmente dal lavoro vada a finire in mano all'uno per cento della popolazione, per usare una espressione resa popolare dal movimento americano di “occupy Wall Street”. Ma per giungere a questo abbiamo pensato di seguire alcune tappe, articolate in quattro incontri:
  1. La moneta: nascita e funzione, con un richiamo al passaggio dalla moneta metallica alla moneta cartacea nel 1700, in epoca già ampiamente capitalistica.
  2. Gli stati e le banche centrali: che cosa significa il potere di emettere moneta, in particolare moneta cartacea, con riferimento alla nascita ed alla evoluzione della Banca d'Italia.
  3. L'Unione Europea e la Banca Centrale Europea: come funziona, quale è il suo ruolo rispetto alle banche centrali nazionali e nei confronti della cosiddetta “economia reale”.
  4. Crisi, debito e sfruttamento nell'Unione europea: il debito pubblico, i processi storici che l'hanno reso insostenibile, gli interessi conflittuali in seno all'Unione europea e le vie di uscita dalla crisi.
Il primo incontro è previsto per
martedì 24 gennaio 2011
ore 20.30

sala incontri della federazione di Rifondazione Comunista

in via Eritrea 20 (di fronte al Bresciaoggi)


Gli altri incontri seguiranno con cadenza mensile nella stessa sede.
Le date saranno comunicate successivamente.

giovedì 12 gennaio 2012

Mercoledì 18 gennaio - incontro dibattito - la sinistra e brescia

LA FEDERAZIONE DI RIFONDAZIONE COMUNISTA DI BRESCIA

ORGANIZZA

LA SINISTRA E BRESCIA


INCONTRO DIBATTITO

MERCOLEDÌ 18 GENNAIO 2012
ore 20.45

Salone Buozzi
Camera del Lavoro di Brescia

coordina

THOMAS BENDINELLI – Giornalista

partecipano

FIORENZO BERTOCCHI – Segretario Prc di Brescia
CARLO COLOSINI – Segretario PDCI di Brescia
ETTORE BRUNELLI – Coordinamento Provinciale SEL di Brescia
SAURO DI GIOVANBATTISTA – Sinistra Critica di Brescia
MARCO FENAROLI – Presidente Provinciale ANPI
MANLIO VICINI – Avvocato Associazione Diritti Per Tutti
Qui sotto potete scaricare il volantino della iniziativa.

qui sotto due immagini dell'incontro riprese dal blog di Leonado Baratto "sinistra a Ospi



mercoledì 11 gennaio 2012

Per "liberazione" e per la stampa alternativa

La federazione provinciale di Brescia ed il Centro Sociale 28 maggio organizzano:
Salviamo Liberazione
DOMENICA 22 GENNAIO
ore 12.30
C.S. 28 Maggio di ROVATO (BS)

PRANZO A SOTTOSCRIZIONE € 20,00
a favore di LIBERAZIONE

MENU CARNE:     Pasta con le sarde,
        vitello tonnato o tagliata
contorni, acqua, vino, dolce e caffè
MENU VEGET:      Casoncelli o lasagne
torte salate
contorni, acqua, vino, dolce e caffè
prenotazioni entro giovedì 19 gennaio  presso la federazione PRC di Brescia
email: rifondazionebrescia@gmail.com 
tel: 030.2411021  - cell: 345.6528718

Alla prenotazione va specificato il menu scelto per permetterci di organizzare tutto al meglio

seguirà alle ore 15.00
QUALE FUTURO PER L’INFORMAZIONE?
E’ POSSIBILE ANCORA FARE INFORMAZIONE FUORI DAI CIRCUITI ISTITUZIONALIZZATI IN MANIEIRA LIBERA, AUTONOMA e ALTERNATIVA

Incontro – Dibattito

DINO GRECO: Direttore di “Liberazione”
LORIS CAMPETTI: Giornalista de “Il Manifesto”
coordina
EUGENIA FODDAI: Radio Onda D’Urto

Qui sotto potete scaricare il volantino della duplice iniziativa.

Elezioni comunali 2012 - Rovato

Quest'anno in provincia di Brescia sono previsti alcuni importanti appuntamenti elettorali per il rinnovo dei consigli comunali.
La demagogia dei "costi della politica", indicati comicamente come una delle causa decisive per il deflagrare del debito italiano, ha condotto ad una ulteriore riduzione della democrazia, anche quella miseramente solo "rappresentativa". Dopo il drastico taglio della rappresentanza, attuato con l'introduzione a tutti i livelli del sistema maggioritario (ricordiamo che a suo tempo il "popolo italiano", debitamente imbonito, votò con buona maggioranza e ripetutamente a favore di norme maggioritarie e antidemocratiche), ora questo attacco alla democrazia viene ulteriormente aggravato con la progressiva riduzione del numero di consiglieri. Il risultato è che una parte sempre maggiore di cittadini è destinata a restare senza rappresentanza, ed a disertare le urne, indotta ad affidarsi all'individualismo ed al qualunquismo, anche nell'esprimere il proprio eventuale dissenso politico.
Tra i paesi chiamati alle urne particolarmente importanti, molto oltre il numero dei loro abitanti, sono Rovato e Cazzago San Martino, in quanto sono i maggiori azionisti della società molti servizio storicamente di esclusiva proprietà pubblica, la COGEME, ora evoluta e membro della holding Linea-group, in un intreccio sempre più indecifrabile di proprietà pubblica e di operatività privata, di partecipazioni incrociate, di tentazioni di economia-casinò.
In particolare Rovato è l'azionista di maggioranza relativa. Evidente quindi la sua importanza strategica.
Qui per due mandati ha governato Andrea Cottinelli, diventato sindaco poco più che trentenne, ma già ben navigato. In realtà politicamente molto moderato, più vicino all'UDC che al Centro sinistra, ha guidato due amministrazioni basandosi su liste civiche formalmente di centro-sinistra, ma molto più di sentore "apolitico". Non potendosi più candidare, si pone il problema della sua successione, e dal pancione bottegaio di Rovato spunta una candidatura che, più che di continuità con la giunta dello stesso Cottinelli, moderata, ma, per il poco che ne possiamo sapere, fondamentalmente corretta, pare uscire dal passato più clientelare reperibile nelle plaghe franciacortine.
Il circolo intercomunale di Rovato del Prc, che raccoglie compagni molto sparsi su un lago territorio che va da Cazzago a Chiari, stanno seguendo da vicino l'evoluzione della situazione, partecipando ad una aggregazione di base che si è data il nome di "Rete solidale - sinistra per Rovato". Di fronte alle manovra della "lista civica", ed all'atteggiamento dei partiti, la "Sinistra per Rovato ha emesso questo comunicato-stampa:
Siamo un gruppo di cittadine e cittadini abitanti nella città di Rovato, che vuole esprimere la propria volontà di partecipazione attiva e responsabile nella vita pubblica e politica di questa città. Con queste motivazioni, proponiamo di aprire un dialogo e una profonda discussione con la popolazione rovatese. L’obiettivo è costruire una società solidale e conviviale che parta dalla salvaguardia e difesa dei beni comuni dall’invadenza del mercato e dal riconoscimento dei diritti di cittadinanza, distanziandoci dalla ormai evidente subordinazione al mercato di molti rappresentanti politici. È soprattutto un modo di creare in pratica, nella vita della comunità, laboratori per una politica diversa: le reti dell’economia sociale e la gestione pubblica delle risorse essenziali, come acqua, scuola, sanità, una concezione del territorio diversa da quella di un vuoto da riempire di cemento, una politica a difesa dei diritti dei lavoratori, una moltiplicazione di esperienze di solidarietà sociale e di nuova interazione con i migranti. A noi parrebbe utile che presidi e comitati territoriali, reti, associazioni e liste di cittadinanza si riconoscano e si sostengano tra loro, nella loro pluralità, e divengano più consapevoli di essere un'importante alternativa, molto diffusa e per niente marginale, che può ostacolare la politica della paura, degli affari e della distruzione ambientale, e proporre un’altra via ragionevole e ambiziosa: la società del buon vivere e dell'armonia tra uomo e natura, della democrazia di tutti e della convivialità delle differenze culturali e religiose.
Per la realizzazione di questi obiettivi ci siamo rivolti alla compagine politica di “Rovato Civica”, chiedendo confronto e dialogo. Tuttora però emergono delle difficoltà nella costruzione di un percorso condiviso, anche per quanto riguarda il programma e il candidato sindaco.
La risoluzione dei problemi, secondo noi, può essere l'individuazione della scelta del sindaco e del conseguente programma attraverso le elezioni primarie.
Questa scelta nasce dall'esigenza di rilegittimare la politica e rimettere al centro del nostro agire il tema di come si rappresentano idee e bisogni, tanto più di chi non ha voce e potere. La società civile deve diventare soggetto attivo, in una sorta di forum dove individui, movimenti sociali, associazioni, intervengano nelle decisioni per la collettività.

Rete Solidale-Sinistra per Rovato

lunedì 9 gennaio 2012

INCONTRO PUBBLICO: LE PENSIONI NELL'ERA DEL GOVERNO UNICO DELLE BANCHE - BRESCIA

L'attacco sferrato dal governo Monti contro le pensioni è solo il  primo atto di un piano generale per la distruzione dei diritti dei  lavoratori e dei servizi pubblici aperti a tutti. (sanità, scuola, casa e assistenza); insomma si vuole distruggere tutte le conquiste fatte dai lavoratori con decenni di sacrifici e di lotte.
DOBBIAMO FERMARLI!!!

QUALI MODIFICHE AL SISTEMA PENSIONISTICO HA FATTO IL GOVERNO MONTI?
QUALE PENSIONE PER I GIOVANI PRECARI?
QUALE POSSIBILITA' DI LOTTA CONTRO QUESTO GOVERNO DEI BANCHERI


  • venerdì 20 gennaio 2012 ore 20.30
Sede di Rifondazione Comunista di Brescia via Eritrea 20 (vicino al Bresciaoggi) ovvero via Cassala 34

Ne discutiamo con:

-Fiorenzo Bertocchi
Segretario P.r.c. Brescia

-Donatella Cagno
Segretario fp cgil

-Simone Cardin
Segretario Nidil-Cgil

-Antonio Forlano
Segr.circolo trasporti Prc Milano
Direttivo regionale Filt Cgil

Qui sotto potete scaricare il volantino della manifestazione.

mercoledì 4 gennaio 2012

Comunicato stampa sulle perquisizioni del 4 dicembre a Brescia


Il colpo di stato monetario sembrava semplicemente una formula iperbolica ed espressiva di una tendenza, rappresentata in modo esemplare dalla gestione del governo operata dalla massima magistratura dello Stato, cioè dal presidente della Repubblica.
Vale la pena ricordare che nel 2010, di fronte alla rottura del quadro politico operata da Fini, rottura che con tutta evidenza faceva cadere la corrispondenza tra volontà popolare e sua espressione parlamentare, Napolitano usava tutti i poteri espliciti ed impliciti stabiliti dalla carta costituzionale per impedire la caduta del governo Berlusconi ed andare conseguentemente alle elezioni. Ma Napolitano fece molto di più, uscendo in tal modo dal quadro costituzionale sostanziale, secondo alcune interpretazioni: con il pretesto di far approvare le disposizioni di bilancio impose il rinvio di un mese della verifica parlamentare sulla esistenza di una maggioranza per Berlusconi, consentendo a quest'ultimo di portare a termine la campagna acquisti dei molti scilipoti stanziati in parlamento, con gli esiti che sappiamo. Pare molto dubbio che un intervento di questo tipo rientri tra i poteri costituzionali del presidente della repubblica italiana.
Un anno dopo l'intervento di Napolitano, da salvatore del governo di Berlusconi, si faceva promotore del suo allontanamento dalla guida del paese. Tutti conosciamo i passaggi di questa operazione: dalla constatazione informale della inesistenza della maggioranza parlamentare, al glissamento sulla votazione della sfiducia formale – cosa che avrebbe poi rese politicamente necessarie nuove elezioni – al Monti fatto Cavaliere, cioè senatore a vita, con procedure degne di una monarchia assoluta, all'incarico ed al governo “tecnico”.
Parlare, come hanno fatto molti, di strappo alla democrazia sostanziale non pare dunque ingiustificato. Ora si tratta di vedere fino a che punto il procedere del “governo tecnocratico” terrà fede a questa definizione, che in realtà significa né più né meno che la morte della democrazia. Infatti, se si dice che una scelta è dettata da motivi “tecnici”, nella nostra società significa appunto che è “oggettiva”, che non può essere messa in discussione. Noi invece pensiamo che nella crisi attuale di “tecnico” ci sia soprattutto la “tecnica” in base alla quale la ricchezza sociale va a finire nelle mani del famoso un per cento della popolazione, e comunque nelle mani di una minoranza, usando appunto gli strumenti monetari. Un governo tecnico dovrà dunque in modo prioritario salvaguardare il controllo delle operazioni che garantiscono l'afflusso delle ricchezza nelle mani dei signori della finanza. In primo luogo dovrà garantire l' “ordine pubblico”, cioè il controllo di ogni movimento popolare che metta in discussione l'egemonia dei signori della finanza.
Noi pensiamo che anche l'episodio delle perquisizioni di questa mattina, al di là dei particolari legati alla piccola cronaca locale, vada in realtà inserito in questo quadro. Come spiegare altrimenti la sproporzione tra i motivi dei provvedimenti – un pubblico episodio di fronteggiamento tra manifestanti e forze dell'ordine – e le motivazioni e le modalità delle perquisizioni, volte addirittura alla ricerca di armi? Noi crediamo che si tratti di un preciso messaggio con il quale questo governo si presenta a Brescia, da sempre uno dei “luoghi sperimentali” delle politiche repressive, basti ricordare le bombe degli anni settanta e la strage di Piazza Loggia; messaggio verso il quale la nostra risposta non può che essere unanime e solidale, in difesa degli spazi di aggregazione sociale e di agibilità politica, per una lotta che tutti i sinceri democratici non possono che condividere.