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giovedì 29 aprile 2010

MONTICHIARI TEMPI SCURI-SABATO 1 MAGGIO MANIFESTAZIONE

MONTICHIARI TEMPI SCURI
LA CRISI ECONOMICA MORDE TUTTE LE CLASSI MENO TUTELATE E SI ABBATTE SUI “SOLITI NOTI” NELLE FORME DEL LICENZIAMENTO, DELLA CASSA INTEGRAZIONE, DEGLI SFRATTI, DELLA SVOLTA AUTORITARIA DELLE ISTITUZIONI.
DAPPERTUTTO ASSISTIAMO AL DISFACIMENTO DELL'ASSISTENZA SOCIALE E DELLA TUTELA DEI DIRITTI DA PARTE DI AMMINISTRAZIONI ARROGANTI CHE PRETENDONO DI TUTELARE SOLO “GLI ITALIANI” FOMENTANDO UNA GUERRA TRA POVERI IN CUI A FARNE LE SPESE SONO I MIGRANTI CHE SI VEDONO NEGARE ANCHE I DIRITTI PIU' ELEMENTARI.
NON FA ECCEZIONE MONTICHIARI, DOVE LA GIUNTA ROSA-ZANOLA HA ATTUATO UNA CAMPAGNA DI AGGRESSIONE NEI CONFRONTI DEI MIGRANTI.
L'ARROGANZA DI QUESTA AMMINISTRAZIONE SI MANIFESTA ANCHE NEL VOLER NEGARE LE LIBERTA' FONDAMENTALI SANCITE DALLA COSTITUZIONE COME IL DIRITTO DI MANIFESTARE: IN OCCASIONE DEL 25 APRILE E DEL 1 MAGGIO IL SINDACO HA VIETATO LE RELATIVE MANIFESTAZIONI.
NON CI STIAMO!
NON VOGLIAMO PIEGARCI A CHI CONSIDERA UNA CITTA' COME PROPRIO FEUDO.
PER QUESTO SABATO 1 MAGGIO SAREMO IN PIAZZA A MONTICHIARI PER DIRE CHE SEMPRE COMUNQUE E DOVUNQUE CI MOBILITEREMO PER CONTRASTARE LA DERIVA AUTORITARIA XENOFOBA E FASCISTA DELLA DESTRA ITALIANA.
SABATO 1 MAGGIO MANIFESTAZIONE
CONCENTRAMENTO ORE 15 E 30
PARCO DELLA CITY MONTICHIARI

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MAPPA DELLA ZONA DEL PARCO DELLA CITY DI MONTICHIARI

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Il PRC incontra il prefetto di Brescia

Comunicato stampa inviato ai mezzi di comunicane bresciani

Nella giornata di martedì 27 aprile una delegazione del Partito della Rifondazione Comunista è stata ricevuta dal Prefetto. La delegazione, composta dal segretario Fiorenzo Vittorio Bertocchi e dal responsabile organizzazione Attilio Zinelli, ha sottoposto alla dottoressa Narcisa Brassesco Pace alcune richieste e riflessioni, tutte incentrate sulla agibilità politica e democratica del territorio, continuamente insidiate dalle iniziative estemporanee ed azzardate, ma non per questo meno pericolose, di sindaci bresciani, di solito, od eslcusivamente esponenti della Lega Lombarda, e/o espressione di maggioranze di destra, o se si preferisce, come si usa dire eufemistcamente, di “centro-destra”.

L'argomento era esposto in tre punti.

In primo luogo veniva richiesta una azione incisiva, nell'ambito dei poteri statuali in capo al Prefetto, di monitoraggio, controllo, e possibilmente prevenzione degli abusi di potere compiuti a raffica in questi mesi da parte degli amministratori locali; abusi certificati come tali da molte sentenze della magistratura amministrativa. In particolare veniva avanzata la richiesta di una circolare prefettizia che indicasse chiaramente l'ambito dei poteri dei sindaci.

In secondo luogo la delegazione illustrava al prefetto la situazione di Montichiari, dove, come noto, l'abuso è giunto a negare esplicitamente l'agibilità politica delle piazze del paese ai partiti politici, proibizione aggravata dalla particolare significatività delle due ricorrenze interessate, il 25 aprile e il 1 maggio.

Infine, considerando che è gia iniziata la compagna di raccolta firme per i tre referendum sull'acqua, veniva chiesta al Prefetto la garanzia assoluta che la raccolta ai banchetti non trovasse alcun ostacolo da parte dei sindaci, ed il suo intervento diretto nel caso che si profilassero situazioni problematiche.

Per quanto recepito dalla delegazione del Partito della Rifondazione Comunista, la risposta del Prefetto è stata di questo tenore:

Il Prefetto in linea generale ha garantito di tenere sotto controllo continuativo ed accurato tutta la situazione, pur avendo scelto in via prioritaria una linea di dialogo e di convincimento – una “moral suasion”, si potrebbe dire -, rispetto ad una linea di imposizione sugli organismi amministrativi elettivi. In base a questa linea, la circolare con le linee direttrici, che è comunque in preparazione, dovrebbe impattare un terreno già sensibilizzato, e quindi più ricettivo verso la condivisione, rispetto ad una linea di scontro con gli organismi locali.

Per quanto riguarda la situazione di Montichiari, il Prefetto ha ribadito ancora una volta che nessun Sindaco ha il potere di proibire una manifestazione politica, trattandosi di materia direttamente garantita dalla Costituzione. L'unica autorità che può impedire una manifestazione è il questore, per comprovati e contingenti motivi di ordine pubblico.

Sul diritto di non avere ostacoli di nessun tipo rispetto alla raccolta firme, il Prefetto è stato tassativo nell'escludere che questa eventualità; ma nel caso malaugurato che questo avvenisse, ha ribadito la sua disponibilità a raccogliere prontamente le segnalazione e ad approntare i provvedimenti del caso.

martedì 27 aprile 2010

Lotte operaie nella crisi - materiali di analisi e di inchiesta

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Lotte operaie nella crisi
materiali di analisi e di inchiesta


di Matteo Gaddi

GIOVEDÌ 29 APRILE 2010
ore 20:45
presso la Casa della Sinistra – Sede PRC
Via Eritrea angolo via Cassala

Ne discutono con l’Autore :
Damiano Galletti segretario CGIL Brescia
Massimo Tedeschi giornalista Bresciaoggi

Introduce e coordina:
Fiorenzo Bertocchi segretario PRC di Brescia


giovedì 22 aprile 2010

Il corteo del 25 aprile a Brescia

La federazione di Brescia del Partito della Rifondazione Comunista, continuando sulla linea già scelta lo scorso anno di non avvallare le cerimonie della Resistenza puramente rituali, celebrate da chi non condivide, sia nella teoria che nella pratica della sua gestione politica quotidiana, nessuno dei valori che furono alla base della lotta di Liberazione, aderisce al corteo indetto dalla rete antifascista, del quale si acclude il programma completo, ed invita tutti a partecipare.

venerdì 16 aprile 2010

Iniziative antifasciste per il 25 aprile

In vista della ricorrenza del 25 aprile sono numerose le iniziative in cui il nostro partito è coinvolto. Segnaliamo:

SABATO 17 APRILE 2010, ORE 14,
PRESSO IL CENTRO SOCIALE “28 MAGGIO” DI ROVATO (BRESCIA)
VIA EUROPA 54
secondo appuntamento nazionale dell’assemblea antifascista e contro la repressione



GHEDI

18 APRILE
21 APRILE
25 APRILE


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giovedì 15 aprile 2010

Adro: giù ancora di un giro nel gorgo di malebolge

A scrivere delle malefatte del sindaco di Adro c'è da riempire volumi: da imprenditore nel ramo della depurazione di rifiuti tossici, coinvolto in indagini e processi (vedi qui) non ancora conclusi sullo sversamento di materiali in rete, fino ad intasare il deflusso delle acque fognarie, a sindaco, chiamato a far da relatore da sprovveduti "ecologisti" per essere stato premiato come amministratore di un comune "riciclone"; senza parlare dei suoi meriti per aver chiuso una scuoletta in quel di Torbiato, frazione di Adro, per far posto ad un grazioso villaggetto di volumetria moltiplicata per un numero indefinito di volte rispetto a quello occupato prima dalla scuola. Per restare sempre nel ramo dei meriti "ecologisti", ammirevole lo sventramento in colle e in piano intorno al santuario della Madonna della Neve, dove i frati fanno veramente miracoli, riuscendo ad avere il record provinciale dei finanziamenti per i loro alunni da padre Formigoni.

Tutto un discorso a parte merita l'assalto, sempre in nome dell'ecologia, al laghetto del Sala, sulla strada che da Rovato si dirige verso Iseo, una della pochissime zone umide esistenti in provincia di Brescia. Qui, con vera genialità, si agisce in sinergia: l'ecologia fisica si salda all'ecologia della mente, tramite l'opera dello spirito, sotto forma di Compagnia delle Opere. Infatti, col pretesto di assistere qualche decina di "malati mentali", la Isparo, una cooperativa nata anni fa nell'alveo della corrente antipsichiatrica, che allora aveva nel presidio di Iseo un suo valido caposaldo, si fa promotrice di un megaprogetto di speculazione edilizia, che coi "malati mentali" ha ben poco a che fare. "I pazzi siete voi" diceva lo striscione che nel giorno di Pasquetta è stato steso sul luogo dove si prepara il misfatto. Il fatto è che da qualche anno, con una “operosa” conversione che a sua volta ha del miracoloso, la Isparo si è trasformata in una "longa manus" della piovra innominata che avvolge larga parte delle attività economiche della Lombardia, dai servizi sociali al "servizio" di recupero crediti.

Ma non si finirebbe più. L' "Oscar padano" - un manichino color verde-lega intenso che i "xügatulù" (giocherelloni) antirazzisti della zona gli avevano lasciato sotto le austere arcate del palazzo Dandolo, nobile dimora da dove il nostro Oscar Lancini lancia le sue gesta, riconoscimento ottenuto nel lontano 2006 grazie alla vittoria strappata al collega-rivale Mazzatorta di Chiari con lo sprint della "taglia" di 500 euro da dare in premio a quei vigili che gli avessero consegnato lo scalpo di un clandestino, aveva bisogno di una ripassata sempre di colore verde-lega. Che ti inventa allora il nostro Oscar? Decide di dar libero sfogo al suo amore dei bambini (pedo-filia), per mostrare che anche in questo campo non è secondo a nessuno. Un primo saggio di pedofilia il sindaco lo aveva dato il 29 novembre del 2005 (vedi qui), quando, constatato che la "Amministrazione Comunale ritiene che i bambini rappresentino il futuro della nostra comunità locale", ne deduceva che il contributo a loro favore venisse erogato a condizione che i genitori siano tra loro coniugati, ed entrambi europei. Adesso, incitato dal suo diretto superiore, il ministro dell'interno Maroni, che interpreta il famoso detto evangelico "ama il tuo prossimo come te stesso" secondo il sentimento padano che lo intende così: -"bisogna essere cattivi con gli immigrati": mica saranno prossimi a me questi Giargianess?!-, ha deliberato di togliere il pane di bocca agli affamati.

Ora - oh! la miseria e la grandezza bresciana - un altro adrense - si dice si tratti di un altro Lancini, Silvano, in questo caso - interviene e garantisce il pasto per tutti (vedi qui).

Problema risolto? Per nulla. Non saremo mica ai tempi del comunismo, quando nelle scuole si proiettava "Kapò" di Gillo Pontecorvo, ed i fanciulli venivano traviati dall'esempio di quella militante comunista nel campo di concentramento nazista, che si suicidava quando si rendeva conto che i nazisti avevano vinto sulla sua volontà, quando si accorgeva che le condizioni di vita del campo di concentramento l'avevano fatta diventare come i cani poco nutriti dal padrone, pronti a sbranare il vicino per una pagnotta. Eh, no! adesso le mamme padane sono pronte a predicare con orgoglio il nuovo vangelo: bisogna essere cattivi, bisogna impedire l'attività ai benefattori!

Ironia della sorte: si sono spostate tanto a destra da diventare di estrema sinistra. Infatti dicono che anche loro si rifiuteranno di pagare. Finalmente siamo d'accordo anche noi. Per i bisogni di base, come l'alimentazione dei bambini di una scuola, non bisogna pagare: sono un diritto di tutti, che deve essere garantito a tutti. Cominciamo a tenere fermo questo principio. E poi vedremo che cosa ne consegue.

lunedì 12 aprile 2010

CIRCOLO ANPI 'CADUTI DI PIAZZA ROVETTA - CENTRO STORICO"
RETE ANTIFASCISTA PROVINCIALE DI BRESCIA
"LE STRAGI FASCISTE E DI STATO"
INTERVENGONO:
L'AVV. FEDERICO SINICATO
LEGALE DEI FAMILIARI DELLE VITTIME DELLE STRAGI DI PIAZZA DELLA LOGGIA E DI PIAZZA FONTANA
SAVERIO FERRARI SCRITTORE E GIORNALISTA
GIOVEDÌ 15 APRILE
ORE 20.45 BRESCIA,
IN VIA FOLONARI, 22
PRESSO IL SALONE BUOZZI DELLA CAMERA DEL LAVORO
RETEANTIFASCISTA.BS@GMAIL.COM
L'INGRESSO E' LIBERO E GRATUITO

Le foto della manifestazione di Villa Carcina contro il razzismo istituzionale

Il passaggio graduale dalla legge all'arbitrio, iniziato in modo massiccio approfittando in maniera subdola del vuoto politico susseguente a "mani pulite", sta raggiungendo il suo culmine, con gli espliciti attacchi di Berlusconi alla Corte Costituzionale; ma è stato sperimentato prima attraverso l'abolizione di ogni controllo di legittimità sugli atti delle pubbliche amministrizioni, a partire dai comuni. Questo è il terreno su cui è stata sperimentata l'abolizione di fatto della Costituzione. Questo è il vero terreno dello scontro, su cui si gioca il futuro della democrazia in Italia. I manifestanti che hanno sfilato a Villa Carcina hanno portato il loro contributo alla difesa della legalità, dei diritti di cittadinanza, delle basi della convivenza democratica.
Vedi qui uno schizzo del percorso storico di demolizione dei controlli di legittimità, che vede le due pietre miliari nella legge 29 del 1993 (privatizzazione del complesso dei rapporti di diritto pubblico) e nella modifica dell'articolo V della Costituzione con la legge costituzionale numero 3 del 2001. Il commento alla demolizione di ogni controllo di legittimità e di merito è svolto al massimo livello della avvocatura dello stato, e compare sul sito istituzionale della giustizia amministrativa (T.A.R e Consigliom di Stato della Reoubblica Italiana), ed è sostanzialmenta apologetico (un inno di esaltazione, in parole povere) dell'opera condotta in quel decennio in modo "bipartisan"; ma con il contributo operativo diretto preponderante del centro-sinistra. Curioso poi il fatto che entrambe queste leggi, assolutamente decisve nella suddetta opera di demolizione di fatto dei prinicpi universalistici-democratici, sia state prodotte sotto la presidenza del consiglio del "socialista" Giuliano Amato, provvidenzialmente assunto a quella carica per due brevi "governi tecnici".
Impressionante poi il fatto che le preoccupazioni che traspaiono dal documento della "giustizia amministrativa" riguardino quasi esclusivamente la difesa della permanenza di controlli sui Comuni atti ad impedire lo sforamento del "patto di stabilità". Cosa comprensibile, trattandosi di "giustizia Amministrativa. Il guaio è che i TAR sono il passaggio obbligato per tutti coloro che vogliono contestare i provvedimenti arbitrari dei Comuni, comprese le questioni di legittimità costituzionale...Ogni commento ci pare superfluo!

Qui sotto una rassegna fotografica della manifestazione, ripresa dal profilo "rifondazionebrescia" di facebook:
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